I risultati delle analisi

Confermata la presenza di amianto negli orti di via Goisis a Bergamo, stop alla coltivazione

Si è calcolata, dopo l'invio dei campioni in laboratorio, la presenza del materiale in una percentuale del 3,6 per cento

Confermata la presenza di amianto negli orti di via Goisis a Bergamo, stop alla coltivazione
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Confermata la presenza di amianto negli orti comunali di via Goisis a Bergamo: a comunicarlo è stata oggi (lunedì 5 agosto) la consigliera Ida Tentorio (FdI), dopo la conferma del responsabile del Verde del Comune, che in attesa delle valutazione degli enti preposti ha sospeso l'efficacia delle concessioni agli ortisti e ha sconsigliato loro di proseguire con la coltivazione nell'area a rischio.

Le segnalazioni degli ortisti

Tutto era partito dalle segnalazioni agli uffici di Palazzo Frizzoni da parte di alcuni degli affidatari del bando indetto nel 2022, con consegna delle chiavi a chi se l'era aggiudicato lo scorso aprile. Avevano infatti trovato dei frammenti in alcuni lotti che sembravano proprio essere di amianto, per cui avevano avvertito anche gli altri coltivatori nella chat Whatsapp, che avevano creato per gestire meglio l'organizzazione dell'attività. A ciò si aggiunge inoltre il ritrovamento, in fase di lavorazione del terreno, di immondizia sottoterra tra cui frammenti di vetro, pezzi di maioliche o plastica, materiale ferroso e chiodi e viti.

Dopo che si era resa nota la presenza di materiale sospetto nello scambio di messaggi, lo scorso 18 aprile, alcuni degli ortisti avevano preferito non fare ritorno nei lotti fino a quando non si sarebbe fatta chiarezza, avendo anche dei figli piccoli con i quali si recavano nell'area per condurre le attività. Motivo per cui, alcuni lotti risultano allo stato attuale incolti.

Il progetto del 2022 per la manutenzione degli orti

Le analisi di laboratorio

Quando le segnalazioni erano pervenute al Comune, un responsabile dell'ufficio si era recato sul posto insieme a un tecnico, trovando e prelevando sei campioni, non più grandi di una moneta da due euro, poi spediti in laboratorio per le analisi. Nel frattempo, il 22 luglio, la consigliera Tentorio aveva presentato un'interpellanza in Consiglio comunale, per chiedere se ci fossero aggiornamenti sulla situazione, dato che avrebbe potuto costituire un potenziale pericolo per la salute sia degli affidatari, che dei residenti delle vicine abitazioni.

«In data primo agosto è pervenuto l'esito delle analisi sui campioni ritrovati, dalle quali risulta la modesta presenza di amianto in misura del 3,6 per cento - ha comunicato il responsabile del Verde del Comune -. Le norme di legge ci impongono di procedere alle comunicazioni di rito con Arpa, Provincia e Comune in ordine all'attivazione dei protocolli di intervento e in attesa degli accertamenti alla sospensione dei contratti di coltivazione, invitando ogni ortista ad astenersi da qualsiasi attività di coltivazione dell'appezzamento assegnato, fino a nuova comunicazione».

«Si è agito in ritardo»

Per l'esponente dell'opposizione, comunque, si sarebbe aspettato troppo per informare i diretti interessati della percentuale di amianto rilevata nel terreno, così come per adottare delle precauzioni.

«Ora, solo ora, si comunica di non accedere agli orti, in misura preventiva in attesa delle successive azioni correttive da parte degli organi preposti - hanno dichiarato Tentorio e una cittadina tra gli assegnatari -. Nulla è anticipato circa la qualifica della ditta incaricata del campionamento, del laboratorio a cui sono stati consegnati i reperti per le analisi né circa il metodo di ricerca utilizzato: bisogna fare apposita richiesta di accesso agli atti. Non si sa in quale data è stata avvisata Ats, che nel verbale allegato si cita come competente solo per aspetti igienico-sanitari, quando in realtà c’è un apposito ufficio di “Igiene e sanità pubblica-ambiente”».

Le due hanno sottolineato come gli assegnatari e chi non era informato del ritrovamento siano stati esposti, per settimane, a quello che definiscono un «pericolo», poi confermato. «Perché in via precauzionale, con una valutazione del rischio, vista la pericolosità del potenziale inquinante, il Comune non ha avvisato tutti gli ortisti? Perché non ha adottato da subito le misure preventive? Per non generare preoccupazione prima del tempo? In passato è stato un approccio a dir poco fallimentare. Chi avrebbe voluto non accedere all’orto è stato impossibilitato dal farlo, non avendo ricevuto l'informazione».

Commenti
FLAVIO

Che dire….grazie sinistroidi

Marcello

Una curiosità:i cittadini a cui sono stati assegnati i vari lotti di orto, hanno pagato qualcosa? Nel caso, i soldi andrebbero restituiti con i dovuti interessi.

simone

Ehh si ... gli orti Urbani partoriti da inurbani !!!

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