Ma quale diminuzione: le zanzare a Bergamo sono aumentate, basta contare le uova
Gli addetti del Museo Caffi in città, in collaborazione con il dipartimento di Ats, hanno rilevato che nei parchi sono più che raddoppiate
Quest'anno ci sono molte più zanzare tigre a Bergamo rispetto agli anni precedenti. A dirlo non è l'opinione comune, ma il direttore del Museo Caffi in città, Marco Valle, che ha spiegato come le uova trovate nei punti di rilevamento siano in pratica più che raddoppiate rispetto al 2023.
I dati sono riportati oggi (mercoledì 21 agosto) da L'Eco di Bergamo, con numeri che fanno capire come la minore attività di questi fastidiosi insetti non è dovuta a una diminuzione degli esemplari, bensì al pesante caldo che ha interessato la nostra provincia fino a pochi giorni fa. Adesso, con le temperature che si sono abbassate, torneranno a tormentare i poveri cittadini in cerca di un po' di pace negli spazi verdi, all'aperto.
Aumentate le uova
Il Museo di scienze naturali, in collaborazione con Ats Bergamo, ha rilevato attraverso una rete di ovitrappole, piazzate in luoghi strategici sul nostro territorio, la presenza delle zanzare tigre per quest'anno. Posizionate in ventidue parchi del capoluogo, queste attrezzature vengono controllate ogni quindici giorni. Secondo i dati raccolti l'ultima volta il 7 agosto, in quell'occasione si sono contate in tutto 5.712 uova nelle ovitrappole, con una media di 317 uova per ogni area verde. Un anno fa, la media era di 139, quindi i calcoli sono presto fatti: le uova sono diventate oltre il doppio nella media per ogni parco.
Le uova censite dall'inizio dell'operazione, il 12 giugno scorso, sono invece 12.887, con il Giardino Roggia Piuggia in via Morali tra i più infestati (2.519 uova dall'inizio del periodo estivo), seguito dal Parco Moro in via Guerrazzi (1.471), il Leidi in via Lochis (482) e il Frizzoni in Piazza Matteotti (452). Quelli che ne hanno invece di meno sono il Marenzi in via Frizzoni (209), il Locatelli in via Broseta (210) e il Giardino La Crotta in Colle Aperto (216).
Interventi per la disinfestazione
I monitoraggi proseguiranno fino al prossimo 30 novembre. Nel frattempo, il Comune ha attivato gli interventi per contenere la popolazione di questo tipo di zanzara, con trattamenti larvicidi a tombini e caditoie da inizio aprile, ma anche disinfestazioni degli esemplari adulti, una volta al mese, tra maggio e ottobre. L'assessore al Verde pubblico, Oriana Ruzzini, ha spiegato che si punterà su trattamenti con larvicida e l'azione di predatori naturali, come rane e pipistrelli.
Da un articolo precedente del giornale. "la preoccupazione di molti è che lì possano proliferare insetti, come pappataci, zanzare o addirittura zecche. «Sfatiamo il primo mito: le zecche - riprende parola Turino -. Se non ci sono mammiferi di grandi dimensioni, come cinghiali o caprioli, che stanno in montagna, il pericolo non c’è. Per quanto riguarda zanzare e pappataci, in realtà le zone con l’erba alta sono quelle dove ce ne sono meno. Ci sono più insetti, è vero, ma anche più “cacciatori” proprio delle zanzare». (...)"
Tagliate l'erba e fate disinfestazioni periodiche e le zanzare diminuiranno. Non bisogna essere scienziati per capire che le zanzare prolificano nell'erba alta e nell'acqua ristagnata.
Con erba alta si rischia che cittadino esasperato dia fuoco per liberarsi delle zanzare, come fanno a Roma
A me sembra che si punti alla disinfestazione ad inizio stagione maggio e giugno e poi si dimentichi la questione ..
50 anni fa i comuni regolarmente avvisavano di chiudere porte e finestre, poi passava il furgoncino con cannone a sparare zanzaricida