Selvino, la seggiovia al Purito ferma da aprile: si cercano un gestore e fondi per la revisione
Per partecipare al bando del ministero del Turismo e cercare di ottenere un finanziamento è necessario trovare chi gestisca l'impianto
Dallo scorso aprile è ferma, in attesa di una revisione straordinaria che tarda ad arrivare, a causa dell'assenza di un gestore e dei fondi. Così questa estate, la seggiovia biposto che da Selvino porta al monte Purito, non ha potuto far altro che stare ferma guardare i turisti affollare la conca. Per farla muovere nuovamente serve una manutenzione straordinaria, obbligatoria per legge. Si parla di oltre 250 mila euro, stima il sindaco Andrea Santopietro a L'Eco di Bergamo. La stagione invernale 2024 è ormai compromessa, ma si punta a quella estiva 2025.
La gestione e il bando del ministero per i fondi
Tutto dipenderà dall'esito del bando pubblicato nei giorni scorsi dall'amministrazione comunale, alla ricerca di qualcuno interessato a gestire l'impianto, che sarà affidato per i prossimi dieci anni. Il futuro gestore dovrà collaborare con il Comune portare a termine la revisione obbligatoria: o partecipando al bando del ministero del Turismo, a cui possono accedere i soli gestori e non i proprietari, o garantendo che venga effettuata in altri modi.
Il bando ministeriale è un'ottima occasione per raccogliere i fondi necessari all'intervento. Il Comune di Selvino ci aveva provato anche lo scorso anno, senza tuttavia riuscire ad accedere ad alcun finanziamento, a causa di una difformità nella domanda. Quest'anno non potrà riprovarci: il regolamento prevede infatti che possano presentarsi i soli gestori e non i proprietari, ovvero la Amias - società partecipata del Comune.
Il rischio è che la seggiovia biposto Leitner non riparta, nemmeno per l'estate prossima. Nel frattempo il Comune continuerà a cercare un gestore, tramite il bando in scadenza il 2 settembre alle 12. Anche per quello ministeriale i termini sono settembre, ma alla fine del mese.
Non conosco niente della vicenda, ma è evidente che il fatto che nessuno si faccia avanti per assumere la gestione significa che le condizioni imposte al nuovo gestore non sono sostenibili o per lo meno troppo rischiose dal punto di vista finanziario. I privati possono legittimamente dire "no, grazie!"