Trovano un falco ferito in centro a Mozzo, i cittadini si mobilitano e lo salvano
Gianlu, così è stato soprannominato, è stato soccorso grazie a una serie di fortunate casualità: ora è all’Oasi di Valpredina
di Dino Ubiali
Cronaca di mezza estate con protagonista un falco pecchiaiolo in centro al paese di Mozzo, tra via Lochis e via Flli. Bonati.
«Tutto è iniziato quando, per puro caso - ci racconta Giancarla, una residente mozzese -, il nostro cane ha individuato un rapace, abbiamo notato che era in difficoltà. Non sapevamo di quale specie si trattasse, inizialmente pensavamo fosse una poiana, ma la verità si sarebbe rivelata solo più tardi. Fortunatamente, non eravamo soli: altre due persone si erano fermate per cercare di capire cosa fare. Insieme a Floriana, una dei due passanti, con cui dopo due ore di attesa e condivisione del salvataggio ci siamo presentati, abbiamo preso l'iniziativa di contattare qualcuno per chiedere aiuto».
«Floriana, fortuna ha voluto, ha un fratello, Massimiliano, iscritto alla Lipu e Wwf, appassionato di tutela degli animali. Grazie a lui abbiamo avuto indicazioni su chi contattare. Tuttavia, tutte le competenze locali sembravano non essere disponibili: l'Oasi di Valpredina era chiusa, i vigili locali erano chiusi, l'Ats Bergamo e la polizia provinciale non potevano aiutarci, e anche il 112 ci ha dirottato sui vigili del fuoco che ci hanno segnalato il nome di una veterinaria.
Non riuscendo a dipanare la matassa “alla vecchia maniera”, allora via di passaparola: Massimiliano ha contattato un suo amico esperto in rapaci, che ha interrotto una cena per venire ad aiutarci. In meno di dieci minuti, con una mossa sicura, è riuscito a mettere in sicurezza il rapace e a portarlo dalla veterinaria che nel frattempo stava arrivando da Albino per tentare il soccorso».
«Da questa esperienza emergono diverse riflessioni. - prosegue la signora - . Innanzitutto, quanto il fato e la vita possano essere strani, con incontri casuali che cambiano il corso degli eventi. Se non avessimo incontrato Floriana e se non ci fosse stato suo fratello e il suo amico, probabilmente il falco non avrebbe avuto alcuna possibilità. È una sorta di matrioska di salvataggio privato, dove l'iniziativa personale e il buon senso hanno avuto la meglio sulle complicazioni burocratiche».
«Questa vicenda - conclude il racconto - ci lascia anche un’amara riflessione (...)