La diatriba

Progetto del "Triangolone" a Zanica: chiesto un confronto pubblico in auditorium

La minoranza vuole sentire i cittadini sull'area da 350 mila metri quadrati su cui sorgerà il polo tecnologico, produttivo, ricettivo, commerciale...

Progetto del "Triangolone" a Zanica: chiesto un confronto pubblico in auditorium
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di Marco Boffa

Il “Triangolone” resta al centro del dibattito pubblico di Zanica. La lista di minoranza, “Zanica Civica”, ha infatti chiesto un Consiglio comunale specifico sul tema dell'operazione immobiliare che riguarderà la vasta area verde a nord-est del Comune.

Com'è noto, nelle scorse settimane la minoranza aveva chiesto di realizzare un incontro pubblico per aprire la discussione a tutti i cittadini, ma il sindaco Luigi Locatelli con la sua compagine di governo “Zanica Futuro Comune” aveva invece invitato a un confronto in Consiglio comunale.

Così, i quattro consiglieri di “Zanica Civica”, Sergio Amadei, Luca D'Angelo, Matteo Nespoli e Stefano Modesti hanno firmato la richiesta del Consiglio straordinario specifico.

Il documento riassume i passaggi chiave del percorso che ha portato un consorzio di proprietari di oltre l'80 per cento dei terreni del relativo ambito di trasformazione a sottoscrivere un accordo per favorire un coordinamento tra loro e la complessiva valorizzazione del medesimo ambito di trasformazione.

Il consorzio, lo scorso maggio, ha presentato al Comune di Zanica una proposta di protocollo d’intesa che fissa obiettivi, modalità e principi di leale collaborazione per procedere in sinergia alla definizione del programma attuativo.

Tale proposta è stata approvata a stretto giro di posta dall'amministrazione Locatelli nel suo ultimo Consiglio comunale, pochi giorni prima delle elezioni di giugno, che hanno visto la conferma del sindaco uscente.

“Zanica Civica” sottolinea come nelle premesse del protocollo d’intesa sia evidenziato che il consorzio ha già sottoscritto intese preliminari con Astra Partner (Europe), interessata all'acquisto e allo sviluppo delle aree di sua proprietà con varie destinazioni tra cui un generico “polo tecnologico” con possibili funzioni di tipo produttivo, ricettivo, direzionale, artigianato e servizio, commerciale (fino alla media distribuzione).

I dati sono notevolissimi, con un perimetro di contenimento di 438.594 mq, una superficie di ambito di trasformazione di quasi 352 mila mq di cui 152 mila e 500 edificabili.

Insomma, un intervento (...)

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Commenti
gianluigi

Cari Signori, mettetevi il cuore in pace. Immagino sappiate, cosa fa girare il mondo, il DENARO. E chi se ne frega del surriscaldamento, della cementificazione esasperata, dell'inquinamento, del verde che viene sempre più mangiato, da questi amministratori, che vedono una massa enorme di denaro, affluire nelle loro casse, e anche nelle loro, saccocce.!! Per cui, tranquilli, subiamo, e soprattutto, zitti. Noi, siamo solo carne da macello, buoni solo, nel momento delle elezioni. Poi, siamo immondizia!!!!!!!!

anacleto

Gli amministratori locali non sono adeguati per prendere decisioni di questa portata, non hanno valori, non hanno cultura, hanno solo il culto dei soldi subito. Una decisione così pesante, che compromette il futuro di un'area vasta e delle persone che ci vivono, non dovrebbe essere presa dagli amministratori locali, dovrebbe esserci un controllo più alto. Che però non esiste, perché i piani alti della politica si disinteressano e sono complici di queste devastazioni.

sandro

Quando avremo asfaltato e cementato tutta la pianura padana scopriremo che ci manca terreno agricolo.

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