Stop momentaneo

Bloccato l'iter per l'impianto a biometano di Spirano. E il Pd ribadisce la contrarietà al progetto

Il Comune si è riservato 45 giorni per decidere, chiedendo all'azienda di sottoporre l'opera alla Valutazione d'impatto ambientale

Bloccato l'iter per l'impianto a biometano di Spirano. E il Pd ribadisce la contrarietà al progetto
Pubblicato:
Aggiornato:

Nella foto in apertura, l'impianto di biometano a Schiavon (Vicenza)

Bloccato per 45 giorni l'iter di approvazione per il digestore di biometano a Spirano, richiesta a fine 2023. Rispetto al progetto che coinvolge via Spiranella, infatti, il Comune si è riservato, dopo un'assemblea pubblica di Legambiente, di affidarsi alla consulenza di un legale e un tecnico, per studiare gli incartamenti e decidere come muoversi.

Stop momentaneo

Arriva quindi, come riportato il 24 agosto scorso da PrimaTreviglio, uno stop momentaneo alla eventuale costruzione dell'impianto di biometano in paese, a pochi passi dal centro abitato e dal fontanile di Conzacolo, come promesso dal sindaco Yuri Grasselli ai primi di agosto dopo l'iniziativa dell'associazione ambientalista. L'Amministrazione ha inoltrato all'azienda CH4 Spirano le richieste e le osservazioni degli enti che criticano o vogliono capire meglio il progetto, tra cui c'è anche la sezione Legambiente di Oglio e Serio.

Yuri Grasselli

Tanti cittadini si erano mobilitati contro l'opera e proprio in seguito alle rimostranze il Comune ha annunciato che si è dato incarico all'avvocato Foglieni, professionista in materia ambientale, per avere assistenza legale in materia. A breve ci si rivolgerà anche a un tecnico specializzato nel settore, per avere un ulteriore supporto sulla questione. Si è anche chiesto alla Lazzari&Lucchini, cui fa capo la CH4 Spirano, di sottoporre il progetto del biodigestore a una Valutazione d’impatto ambientale.

Contrario il Pd

Nel frattempo, ribadisce la sua contrarietà il Partito democratico, con il circolo  di Spirano, il gruppo “Spirano in Movimento” e i consiglieri regionali Davide Casati e Matteo Piloni: «Si tratta di un'opera che, se verrà realizzata, rischia di andare a danneggiare l'area pregiata dei fontanili - hanno spiegato i consiglieri -. Per ben sette mesi non se ne è mai parlato né discusso e tutto è rimasto sotto silenzio, senza momenti di confronto con nessuno, nemmeno in occasione delle elezioni comunali di giugno».

I dem hanno dichiarato che il Comune aveva deciso di escludere la Via e solo dopo l'assemblea pubblica dello scorso primo agosto ha deciso di sospendere l'iter. «Meglio tardi che mai - hanno concluso - ma in tutti questi mesi dove si è stati? E Regione Lombardia quando si decide ad adottare una vera pianificazione per governare la nascita di nuovi impianti?».

Commenti
Francesco Giuseppe

Ma come, fanno tante sceneggiate per l'energia rinnovabile, per non sfruttare i carburanti fossili e poi si oppongono a un impianto per produrre metano biologico fa fonti rinnovabili? Ecologia a singhiozzo. Tipico del pd, ecologico quando deve attaccare i nemici politici, dove comanda, e contro le scelte ecologiche quando comandano gli altri.

gianluigi

Battaglia persa. Vedrete, che alla fine, prevarrà la ragione. Si, DEL PIU' FORTE, in questo caso, come sempre, vinceranno gli interessi, il denaro. I cittadini, valgono solo al momento del voto. Poi, più nulla.

Seguici sui nostri canali