Il più alto tra i rifugi delle Orobie: l'impegnativo cammino fino al Nani Tagliaferri
Si trova arroccato a 2.328 metri e per raggiungerlo servono almeno tre ore di cammino, con un dislivelli positivo di circa mille metri (a seconda dell'itinerario)
di Angelo Corna
Arroccata a 2.328 metri, tra le alte e severe montagne della Val di Scalve, sorge la più alta capanna delle Orobie: il rifugio Nani Tagliaferri. Posto in posizione intermedia tra il rifugio Curò a ovest, Ronco di Schilpario a sud e il Passo del Vivione a est, il Tagliaferri è raggiungibile con partenza da Ronco di Schilpario tramite il sentiero Cai 413.
Il tracciato è piuttosto impegnativo: per raggiungere la capanna servono circa 4 ore, a cui vanno aggiunti circa 1.300 metri di dislivello positivo. Lungo tutto il percorso non mancano le attrattive: le celebri cascate del Vò, un ampissimo patrimonio floristico e innumerevoli avvistamenti faunistici, tra cui marmotte e caprioli. Solo se non temiamo chilometri e dislivello possiamo dunque intraprendere questa escursione, che, attraverso sentieri storici, stupendi panorami e luoghi incontaminati, ci porterà fino al cuore della Val di Scalve.
Numerosi tracciati ci permettono di raggiungere il rifugio. Il percorso classico trova la sua partenza, come detto, dalla frazione Ronco di Schilpario. Il sentiero sale lungo un'antica mulattiera militare, costeggiando la Valle del Vò fino alle cascate omonime, visibili con una veloce deviazione. Il tracciato continua ben segnalato fino ai 1.600 metri di quota, per oltrepassare - con l'ausilio di un ponte di legno - il torrente e risalire deciso fino alla conca prativa di Venano di Sopra.
Con ampi tornanti si percorre la mulattiera fino a raggiungere finalmente il rifugio Nani Tagliaferri, posto a metri 2.328. L’escursione può richiedere, a seconda dell’allenamento, dalle 3 alle 4 ore di cammino.
Un secondo itinerario trova partenza dal Passo di Belviso: dal lago omonimo si imbocca il segnavia 12 e 13, che costeggia il grande bacino artificiale fino all’imbocco della suggestiva Val di Pila. Passo dopo passo, ci si innalza seguendo il torrente fino alla malga omonima (m. 2.010) e, successivamente, attraverso la Valle di Belviso. Con salita costante raggiungiamo dapprima il Passo di Venano e, con un ultimo sforzo, il rifugio, ormai visibile. In questo caso, il percorso richiede 3 ore di cammino e un dislivello di 950 metri.
Una terza variante, che permette di attraversare luoghi solitari e selvaggi, trova partenza dal rifugio Curò…