Aumenti e stipendi bassi

Le famiglie spendono sempre meno per svago e benessere. E la spesa si fa nei discount

Secondo una ricerca di Confcommercio, le spese obbligate rappresentano il 42 per cento dei consumi e il costo crescerà in futuro

Le famiglie spendono sempre meno per svago e benessere. E la spesa si fa nei discount
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Sulle famiglie gravano sempre di più le spese obbligate, che quindi lasciano meno margine per l'acquisto di beni e il pagamento di servizi. Un'analisi di Confcommercio Bergamo ha evidenziato come affitto, mutuo, spese per i generi alimentari, la macchina, la salute e le bollette si portino via una parte significativa delle disponibilità economiche, con un aumento dal 1995 al 2024 del 5 per cento.

Meno disponibilità per svago e benessere

In Italia (quindi anche a Bergamo), il 42 per cento del bilancio del nucleo familiare è legato alle spese obbligate. Su una media di 21.800 euro di consumi pro capite all'anno, infatti, oltre novemila euro vengono spesi per questo motivo, ovvero 348 euro in più rispetto al 2019, nel periodo precedente alla pandemia. Per le spese legate ad affitto, mutuo, manutenzione della casa e necessità legate alla propria abitazione si spendono 4.830 euro, per la salute 753 euro, per assicurazioni, carburante e interventi alla propria auto se ne vanno 2.454 euro, mentre per elettricità e gas 1.721 euro.

Secondo il report di Confcommercio, inoltre, è estremamente difficile che il fenomeno si attenuti, ritornando al 40 per cento di spese obbligate sul totale dei consumi registrato nel 2019. Di conseguenza, ciò che si potrà effettivamente spendere per tutto quello che non è necessario, ma è legato a svago e benessere, dovrebbe diminuire in modo progressivo nei prossimi anni. Alla situazione si aggiungono le maggiori spese sanitarie, dovute alle minori risorse del Servizio sanitario nazionale e all'invecchiamento della popolazione.

In Bergamasca quadro migliore, ma non troppo

In Bergamasca, si registra un quadro leggermente migliore rispetto a quello nazionale: come dichiarato oggi (venerdì 30 agosto) da Oscar Fusini, direttore provinciale di Confcommercio, a L'Eco di Bergamo, il reddito medio nella nostra provincia è più alto rispetto alla media nazionale, per cui sebbene gli affitti per esempio siano aumentati c'è maggiore disponibilità per i consumi secondari.

Va però considerato l'aumento dei nuclei familiari a reddito medio-basso e basso, che quindi presentano una situazione economica più complicata. Molti hanno scelto di non fare acquisti durante i saldi estivi quest'anno, con una flessione denunciata anche dalle associazioni di categoria, con la preoccupazione dei commercianti dei settori abbigliamento e calzature. Inoltre, tante famiglie non vanno nemmeno più al supermercato tradizionale, preferendo piuttosto gli hard discount e optano di più per prodotti a basso costo e minore qualità, rispetto alle grandi marche.

Commenti
gianluigi

I nostri politicanti, dicono che va tutto bene in questo paese. Dicono che è un paese solido, ricco, dove le persone vivono spensierate. Dove la sanità eccelle, dove la delinquenza, non esiste, il benessere, abbonda ecc. Povero questo paese, senza futuro!!!!!!!!

Michele

Basso costo non è sinonimo di bassa qualità, i grandi marchi ci fanno pagare pubblicità in TV o la comparsa con cappellino e logo di "assi" dello sport

Marco

È vero.Anche nella mia regione è così.Non ci sono più soldi per svagarsi o per comprare del buon cibo ovunque.Tutti i soldi se ne vanno in tasse e tassine. Poi oltre le imposte ci sono gli approfittatori tipo gli amministratori di condominio che incalzano con le spese a più non posso.Poi ci sono i vari fornitori di energia che anche loro quatti quatti incalzano con le loro bollette etc etc.Ci sono pochi soldi da spendere La vita è diventata un incubo piena solo di obblighi e doveri.Un suicidio della società!

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