Brebemi, dai conti in rosso alla stangata sui pedaggi (rincari del 12,11 per cento)
L’autostrada, inaugurata nel 2013 e costata oltre 2 miliardi di euro, ha chiuso i dieci anni di attività con una perdita di circa settanta milioni
di Marta Belotti
Ogni volta che sul display del navigatore compare la scritta «A35», chi è alla guida sente un tuffo al cuore. Infatti la sigla, riferita all’autostrada meglio conosciuta come BreBeMi, non può che tradursi in un salasso in termini di pedaggio. L’impulso immediato è quindi quello di cercare percorsi alternativi, che spesso garantiscono di arrivare a destinazione con alla peggio qualche minuto di differenza, ma di certo più monete nel portafoglio.
Sempre più cara
Quell’autostrada che si sarebbe dovuta vantare di essere la prima nata in Italia col cosiddetto project financing - cioè con i privati che ci hanno messo (quasi) tutti i soldi - è ora conosciuta per un altro primato, meno nobile. È cara, anzi carissima.
E dall’8 agosto lo è ancora di più, a fronte del maxi rincaro dei pedaggi del 12,11 per cento varato dalla società gestrice della A35. La percentuale è il risultato della “somma” degli aumenti tariffari che l’autostrada avrebbe voluto effettuare nel 2021 e nel 2022 e che erano stati però bocciati dai ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture in quanto la società, allora, non aveva ancora redatto il nuovo Piano economico finanziario (Pef) così come prevedeva il decreto Milleproroghe del 2019.
BreBeMi fece ricorso e recentemente il Tar del Lazio ha, in entrambi i casi, dato ragione all’autostrada, dato che all’entrata in vigore del Milleproroghe del 2019 il suo Pef era ancora in vigore: scadeva il 31 dicembre 2020. Peccato che questo rilevante aumento si aggiunga a quello operato appena qualche mese fa, a inizio 2024, quando le tariffe erano già state ritoccate verso l’alto del 2,3 per cento in virtù di un adeguamento pari all’inflazione programmata.
Bilanci in rosso
Questi rincari sui pedaggi serviranno anche a migliorare un bilancio che, a undici anni dall’apertura dell’infrastruttura, è ancora in rosso. L’ultimo conto consuntivo di BreBeMi, quello relativo al 2023 e che ha chiuso il primo decennio di vita dell’autostrada inaugurata nel luglio 2013, ha restituito infatti un risultato in perdita per quasi settanta milioni.
I calcoli sono presentati dall’azienda stessa. Il saldo ante imposte risulta negativo per 66,5 milioni di euro (nel 2022 era negativo per 50,47 milioni). A ciò si scontano l’iscrizione di ammortamenti per 14,8 milioni, oneri e proventi finanziari per complessivi 139,6 milioni, di cui 66,4 milioni effettivamente liquidati. Complessivamente, tasse incluse, la perdita totale ammonta quindi a 69,4 milioni (...)
Per invogliare gli utenti ad utilizzare questa autostrada vanno diminuiti i pedaggi. Con questi costi chi mai la utilizza.
Pochissimi la prendono per i costi troppo alti , e i dirigenti per arrivare a un pareggio di bilancio (mai raggiunto negli anni) che fanno: aumentano il pedaggio. Fenomeni
Non ho mai percorso un metro di quell' autostrada, e mai lo farò. Per me non esiste.