Cuori nerazzurri

Kevin Colombi e gli altri "cacciatori" di maglie da calcio che han fatto esultare Osio Sopra

Martedì 27 agosto la mostra con quasi 150 divise dalle collezioni di diversi appassionati, in occasione dell’arrivo della maxi Europa League

Kevin Colombi e gli altri "cacciatori" di maglie da calcio che han fatto esultare Osio Sopra
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di Marta Belotti

«Ti capita una volta di essere fortunato e afferrare una maglia quando sei in Curva e poi da lì non smetti più. Almeno, a me è successo così». Da quel giorno, sono più di quindici anni che Kevin Colombi colleziona maglie dell’Atalanta, molte delle quali sono state esposte durante la mostra “Come una seconda pelle” organizzata da un gruppo di appassionati a Osio Sopra lo scorso martedì 27 agosto, in occasione dell’arrivo della maxi riproduzione della Coppa dell’Europa League dell’Atalanta all’interno della Festa dello Sport.

In molti, da Osio Sopra e non solo, sono accorsi in oratorio per poter vedere la coppa circondata da un abbraccio di quasi 150 maglie provenienti dalle collezioni di vari appassionati. Ospite speciale, Cristian Raimondi, ex giocatore dell’Atalanta e attualmente nello staff della società.

«Dal 1989 a oggi ho tutto - continua Colombi, che abita a Osio Sopra -. Per me è importante riuscire a conquistare almeno una maglia per ogni anno, non importa chi sia il giocatore. Personalmente, mi piace avere quelle che hanno delle particolarità. Si tratta in genere di toppe o ricami aggiuntivi presenti perché la maglia è stata indossata in occasioni speciali, come le partite in ricordo di qualcuno, per esempio Morosini o Mondonico, o ancora per passare messaggi particolari come lo stop al razzismo».

A Colombi brillano gli occhi mentre racconta ed è difficile riuscire a fermarlo. La stessa passione si vede nello sguardo di Paolo Lorenzi di Levate. «Io ho contribuito alla parte più storica di questa mostra - sorride -. Ho le maglie dal ‘77 a tutti gli anni ‘80, oltre che qualche modello più recente. Per ognuna avrei un aneddoto da raccontare, perché un tempo le maglie non si compravano: bisognava guadagnarsele con un pizzico di fortuna (quando venivano lanciate in Curva) e con un po’ di abilità e gioco di squadra nelle eventuali invasioni di campo».

Tra gli episodi più rilevanti sceglie: «Ricordo ancora di un mio amico che aveva letteralmente spogliato Agostinelli sfilandogli la maglia. Qualche volta si piombava in così tanti su una stessa divisa che alla fine questa cedeva e si sbrindellava. Infatti, ho ancora a casa dei pezzi di magliette».

Chi ha passeggiato nel semicerchio di maglie stese allestito intorno alla coppa ha potuto fare un vero e proprio viaggio nel tempo (...)

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Commenti
Massimo

Bella iniziativa che, senza polemica, andrebbe gestita meglio nella esposizione delle maglie, mio modesto parere e ripeto senza polemica, è solo una osservazione.

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