#ChatSafe_ita, a Treviglio in piazza per parlare di suicidio e autolesionismo
Dalle 9.30 alle 12.30 sarà allestito un punto informativo per i giovani, ma anche per genitori e familiari, da parte di Asst Bergamo Ovest
In occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio l’Asst Bergamo Ovest ha organizzato un infopoint a Treviglio il prossimo 10 settembre per presentare il progetto #ChatSafe_ita, che ha come obiettivo quello di aiutare i giovani e i loro genitori a parlare online e in maniera sicura proprio di temi spesso considerati "tabù" quali, appunto, suicidio e autolesionismo.
Obiettivo: una pagina Instagram e linee guida
All'interno del Dipartimento Salute Mentale e delle Dipendenze è attivo un laboratorio rivolto ai giovani tra i 18 e i 25 anni che si propone come spazio di confronto e di riflessione sui temi del suicidio e dell’autolesionismo, il cui scopo è quello di sensibilizzare i partecipanti ad un uso corretto dei social media rispetto a tematiche salienti della salute mentale.
Un altro obiettivo è quello di produrre contenuti che, insieme a quanto prodotto dai gruppi di lavoro delle altre realtà italiane che partecipano al progetto, serviranno per realizzare la pagina Instagram di ChatSafe Italia e per una prima stesura delle linee guida ChatSafe italiane.
Infopoint in piazza Manara, a Treviglio
Asst Bergamo Ovest, in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, sarà presente in piazza Manara a Treviglio martedì 10 settembre, dalle 9.30 alle 12.30, con un punto informativo per i giovani, ma anche per genitori e familiari sui temi della prevenzione al suicidio e all’autolesionismo.
«Esistono delle linee guida su come i mezzi di comunicazione di massa - spiega Emiliano Monzani, psichiatra e direttore della Psichiatria dell’Asst Bergamo Ovest - dovrebbero riportare in maniera sicura le notizie relative al suicidio, ma queste si concentrano ampiamente sui mezzi di informazione tradizionale e sulla stampa, piuttosto che sui social media».
Il progetto #ChatSafe_ita, che riprende il movimento nato in Australia, vede l'Asst a fianco di altre realtà: l'Asl3 di Genova e l'ospedale Niguarda Cà Granda di Milano. «L'iniziativa ha visto la costituzione di laboratori di giovani aderenti all'iniziativa che, in gruppo, hanno prodotto il materiale e gli eventi organizzati - prosegue Elena Marone, psicologa referente del progetto -. Il nostro primo grazie va a loro, ai ragazzi e alle ragazze che in questi mesi hanno partecipato e che contribuiscono con la loro creatività, impegno, esperienza e condivisione allo sviluppo e crescita di #ChatSafe_ita».