Consegnati ai Ris i reperti della borsa gettata da Sangare nell'Adda a Medolago
Il giorno dopo il delitto, il 31 luglio, il killer si era liberato degli oggetti buttandoli nel fiume. Ci vorranno settimane per le analisi
Li aveva nascosti in una borsa, che aveva poi gettato nell'Adda il 31 luglio scorso. I carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo sono però riusciti a recuperare, insieme all'arma del delitto sepolta vicino alla riva, gli oggetti che Moussa Sangare, l'assassino di Sharon Verzeni, aveva cercato di occultare dopo il delitto commesso a Terno d'Isola.
Adesso manca l'altra borsa, quella che, come dichiarato dall'arrestato, contiene gli altri tre coltelli che si era portato dietro e le scarpe che indossava quella notte. Si trova ancora sul fondo del fiume e la sua ricerca dovrebbe avvenire questo sabato 7 settembre, quando il meteo consentirà l'operazione.
La borsa gettata nell'Adda
I reperti sono stati consegnati la mattina di mercoledì 4 settembre, su disposizione della Procura, ai Ris di Parma. Si tratta di uno zaino, due braccialetti e dei vestiti dell'indagato, di cui si era liberato il giorno dopo il reato, intorno alle 3 del mattino, vicino alla località di Medolago conosciuta come "Adda beach".
La borsa era rimasta sommersa per un mese, per poi essere ritrovata la mattina del 30 agosto scorso, sulla base delle indicazioni del killer, da una squadra di sommozzatori. L'avevano individuata a circa sei metri di profondità, adagiata in una zona centrale del fiume.
Per le analisi ci vorrà del tempo
Secondo quanto dichiarato dal Comando provinciale l’iter procedurale, per dare corso agli accertamenti di natura irrepetibile sui numerosi reperti in esame al Ris, così come le successive indagini di laboratorio, richiederanno ancora diverse settimane per essere completate.