L'ex oratorio femminile di Arcene potrebbe finalmente diventare un centro per anziani
Le risorse per comprare l'immobile dalla Curia potrebbero arrivare dai 4 milioni di euro di compensazioni per la costruzione del data center
L’ex oratorio femminile «Maria Immacolata» di Arcene potrebbe diventare davvero un centro diurno per anziani.
Come riportato da PrimaTreviglio, se ne era già discusso durante l’ultima campagna elettorale, ma ora l’Amministrazione Ravanelli ha confermato l’intenzione di realizzare una struttura socio-sanitaria per persone con diverso grado di non autosufficienza, all’interno dello stabile di proprietà della Curia che si trova in via Papa Giovanni XXIII.
Un edificio dismesso
Edificato nel centro storico di Arcene nel primo Dopoguerra e dismesso ormai da diversi anni, l’immobile vive da tempo in uno stato di completo abbandono e degrado che, a più riprese, ha sollevato le polemiche dei cittadini. Questi ultimi infatti, hanno spesso manifestato la loro preoccupazione per via della vicinanza dell’ex oratorio agli edifici scolastici frequentati da bambini e ragazzi, costantemente esposti ai rischi strutturali e ambientali che comporta uno stabile abbandonato, quali per esempio il pericolo di crollo e la contaminazione da sostanze tossiche, come l’amianto.
Proprio per eliminare tali pericoli, le varie Amministrazioni targate «Insieme per Arcene», che si sono succedute nel corso degli anni, avevano pensato di procedere con l’acquisizione e il conseguente recupero dell’immobile, destinandolo a un nuovo utilizzo, ma fin qui le risorse economiche a disposizione del Comune non avevano permesso l’attuazione del progetto.
Il recupero come centro per anziani
«Il recupero dell’edificio è stato un mio obiettivo primario anche durante lo scorso mandato e ora è divenuto fondamentale pure per la nuova Amministrazione di “CambiAmo Arcene” - ha fatto sapere il sindaco Roberto Ravanelli -. Nello stabile, abbiamo pensato di realizzare un centro diurno per anziani che in paese non esiste ancora, ma per farlo dobbiamo prima trovare le risorse economiche necessarie per acquisirlo dalla parrocchia. Oggi tali risorse potrebbero derivare dalla buona riuscita del progetto data center, per il quale la Vitali SpA si è già impegnata a fornire al nostro Comune opere pubbliche per un valore complessivo di quattro milioni di euro».
Senza questi ultimi, infatti, non si riuscirebbe a racimolare nell’immediato il denaro per l’acquisizione dell’ex oratorio femminile che, malgrado sia sempre stata presente nei programmi elettorali degli ultimi trent'anni, non è mai stata portata a compimento.
Il progetto dunque c’è, ma mancano i soldi per avviarlo e si spera di ricavarli dall’accordo sottoscritto con la ditta responsabile della costruzione dell’innovation hub, che dovrebbe sorgere nell’area a ovest della stazione ferroviaria.
Qualora si dovesse riuscire a completare l’acquisizione e a costruire il centro diurno, l’idea di fondo della nuova squadra amministrativa è quella di dare lo stesso in gestione a una fondazione che possa garantire agli anziani un prosieguo di vita sereno e tranquillo, fornendo ai loro familiari la certezza di un’assistenza medica costante e duratura a loro dedicata.