Una proposta seria sulla possibile realizzazione dei parcheggi d'interscambio a Bergamo
Ida Tentorio, di Fratelli d'Italia, ha presentato un interessante ordine del giorno per liberare Bergamo dall'assedio del traffico. «Si cominci dall'ex Reggiani»
di Wainer Preda
Quattro o cinque grandi parcheggi d’interscambio alle porte di Bergamo. È questa la proposta avanzata da Fratelli d’Italia per cercare di risolvere il problema del traffico. Quello che, con le sue mille ricadute, sta condizionando pesantemente la qualità della vita in città.
«È un problema urgente, da fronteggiare subito» sostiene la capogruppo di FdI Ida Tentorio che ha presentato un ordine del giorno in Consiglio comunale. Nel documento chiede all’Amministrazione di affrontare in maniera celere e strategica la questione, arrivando quanto prima all’individuazione e alla costruzione di parcheggi d’interscambio per alleggerire il traffico pendolare che gravita sul capoluogo.
Tutto parte dall’apertura fatta dall’assessore Marco Berlanda, all’inizio dell’estate. Quando il titolare della Mobilità, a mezzo stampa, si è detto favorevole alle strutture d’interscambio. «Ci trova d’accordo - dice Tentorio -. Per questo abbiamo provato a ipotizzare quante ne servirebbero e le loro caratteristiche».
La proposta di FdI si basa sugli studi di alcuni esperti e sull’analisi dei numeri. Quelli che dicono che in città arrivano ogni giorno circa sessantamila pendolari, la stragrande maggioranza dei quali - l’84 per cento, per la precisione - in auto. Significa oltre cinquantamila veicoli che, da qualche parte, debbono pur parcheggiare.
«Il tasso di motorizzazione di Bergamo - spiega Tentorio - negli ultimi vent’anni è rimasto sostanzialmente stabile. Eppure il traffico è sempre più asfissiante. Ciò significa che le piste ciclabili, la riduzioni dei parcheggi in città e le attuali strutture d’interscambio non stanno funzionando. Da qui la nostra scommessa su nuove strutture, dimensionate alle esigenze reali».
Innanzitutto, sottolinea Ida Tentorio, i parcheggi d’interscambio devono essere vicini alle grandi arterie viarie in ingresso alla città. «Anche per questo, ci sembra stravagante l’idea di un parcheggio a Porta Sud. Tutt’al più, può essere ritenuto un parcheggio per chi vuole usare i mezzi pubblici per uscire dalla città. Ma non ha nulla a che vedere con i nostri 60 mila city users. Non aver sfruttato i lavori al rondò dell’autostrada per realizzare anche un grande parcheggio, poi, è stato un grave errore».
Seconda caratteristica: gli autosilos d’interscambio devono costare poco all’utenza. Certamente meno di quelli del centro. La proposta di Fratelli d’Italia indica anche una possibile cifra di riferimento: 4-5 euro al massimo al giorno, incluso il costo dell’eventuale bus o navetta.
Terza caratteristica, i collegamenti. Su questo aspetto si gioca gran parte dell’efficacia del sistema d’interscambio. «Devono esserci navette frequenti, frequentissime di collegamento con il centro di Bergamo e con la stazione della funicolare, per l’accesso a Città Alta. Oltre che con il nodo intermodale della nuova stazione ferroviaria in fase di costruzione - continua Tentorio -. Una navetta ogni dieci minuti al massimo. Per questo bisogna pensare a navette dedicate, con poche fermate intermedie».
Poi il numero di posti auto disponibili nelle strutture (...)
Se andate a vedere i cosiddetti "parcheggi di scambio" che hanno fatto vicino alle fermate della TEB in periferia, viene da ridere. Quattro posti in croce, e perennemente occupati da chi abita lì vicino. Parlo per esempio della fermata Martinella, se qualcuno non ha capito ...
All'estero si chiamano P+R. Città con mllte meno macchine in circolazione con parcheggi in centro carissimi (molto più dei nostri) e in periferia economici con agevolazioni per chi prende i mezzi pubblici. Certo, in Italia ci lamentiamo del traffico ma pretendiamo di arrivare in macchina dappertutto (ricordiamo l'"insegnamento" dei professori del Sarpi di qualche mese fa). P.S.: Attenzione che a Bergamo c'è la "staticità" di ATB che non aiuta, soprattutto sulle linee extraurbane carissime e inefficienti che scoraggiano l'uso dei mezzi.