"Difendiamo l’Autonomia, già chiesta dai lombardi e che non danneggia il Sud"
Le risposte della Giunta regionale alle domande dei nostri lettori. In questa occasione il sottosegretario alla Presidenza spiega le ragioni per difendere la riforma sull'autonomia differenziata
Riprende dopo la pausa estiva la rubrica che mette in contatto diretto Regione Lombardia e i nostri lettori. Scrivete a laregionerisponde@netweek.it e i vari assessori regionali competenti, di volta in volta, risponderanno alle vostre domande e segnalazioni, che possono interessare tutti i lombardi, dalla sanità ai trasporti, dalla sicurezza alla cultura, dall’economia al sociale. Il nostro obiettivo è quello di avvicinare le istituzioni ai cittadini, raccogliendo le istanze locali per portarle all’attenzione della politica.
Il sottosegretario Piazza: "Difendiamo l’Autonomia"
Sono un lettore della provincia di Milano, vorrei un approfondimento sul referendum contro l’Autonomia differenziata e sui ricorsi presentati da alcune Regioni. E soprattutto vi chiedo, il Sud rischia davvero qualcosa con questa riforma?
Paolo (Cinisello Balsamo-Mi)
Risponde Mauro Piazza, sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega all’Autonomia
Il referendum contro l’Autonomia è, a mio avviso, un tentativo di affossare questa riforma. Una riforma fortemente voluta da Regione Lombardia. Per questo, la Giunta regionale ha votato la costituzione in giudizio davanti alla Corte Costituzionale per difendere la 'Legge 86' dai ricorsi presentati da altre Regioni. Fa piacere constatare che anche il Piemonte proprio alla fine della scorsa settimana si è mossa nella stessa direzione e che anche il Veneto farà lo stesso. Vorrei ricordare che nel 2017 sia in Lombardia, sia in Veneto gli elettori hanno votato in massa un referendum consultivo a favore dell’Autonomia differenziata. Noi, dunque, diamo corpo a una volontà già chiaramente espressa in maniera democratica dalla nostra gente. Mi auguro, pertanto, che non si debba tornare alle urne. Questo sì, che rischierebbe di spaccare il Paese, perché tale consultazione verrebbe letta come uno scontro Nord-Sud, che invece non ha motivo di esistere.
Detto ciò, è giusto sottolineare che nessuno, all’interno della Giunta regionale, è preoccupato. E che, se anche domani si dovesse tornare in cabina elettorale, la Lombardia confermerebbe il suo 'sì' forte e convinto all’Autonomia.
Tornando alla seconda parte della domanda, ribadiamo ancora una volta che, con la legge Calderoli il Mezzogiorno non corre alcun pericolo. Primo perché per le Regioni che non vorranno aumentare le proprie competenze, non cambierà assolutamente nulla. E poi perché sono stati previsti diversi strumenti di salvaguardia. Quindi, nessun rischio che possano mancare risorse per le Regioni del Sud.
Infine, come ha spesso sottolineato il presidente Fontana, con l'Autonomia la Lombardia avremo più competenze in diverse materie e noi che l’amministriamo potremo confermare le nostre capacità rendendo ancora più forte questa regione. Con l'autonomia la Lombardia sarà libera di correre ancora più velocemente e forse questo è quello che davvero a qualcuno dà fastidio.