Il distacco

Rimpatriati quasi tutti gli orfani ucraini di Pontida. E potrebbero partire anche alcuni degli altri

Il Tribunale dei minori ha comunicato la decisione all'Amministrazione martedì e giovedì 19 settembre hanno lasciato il paese

Rimpatriati quasi tutti gli orfani ucraini di Pontida. E potrebbero partire anche alcuni degli altri
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Rimpatriati undici dei tredici orfani ucraini ospitati, da marzo 2022, all'Abbazia di San Giacomo a Pontida: la partenza è avvenuta ieri mattina (giovedì 19 settembre), alle 11, su due pullmini, dopo una comunicazione del Tribunale dei minori arrivata due giorni prima.

Accolta la nuova richiesta di rimpatrio

I bambini accolti dal paese, a differenza di quelli di Bedulita e Rota Imagna, erano tutti tra i 7 e i 9 anni, quindi al di sotto dei 12 minimi per poter richiedere lo status di rifugiati. Un'opzione alla quale sono ricorsi 34 degli altri orfani in Bergamasca, mentre 23 di quelli presenti negli altri due comuni hanno accettato di tornare in Ucraina.

Lo stop ai rimpatri era arrivato il mese scorso dal Tribunale, sulla base di una serie di motivazioni presentate dalle famiglie affidatarie italiane, che temevano fossero esposti a pericoli e disagi, data la guerra ancora in corso nel loro Paese. I loro tutori legali hanno però ripresentato richiesta, coordinandosi con il consolato ucraino a Milano, con il successivo via libera da parte dell'organo giudiziario il 12 settembre scorso, con comunicazione al Comune lo scorso martedì 17 settembre.

In contatto con il consolato

Una scelta che ha preso di sorpresa gli educatori e l'Amministrazione, con il sindaco Davide Cantù a esprimere vicinanza ai piccoli, ospitati sul loro territorio da due anni e mezzo, ribadendo la disponibilità a continuare a occuparsi di loro, ma rimettendosi alla decisione dei giudici. Per loro non c'era stato alcun affido, perché si era specificato fin da subito che erano in corso delle pratiche di adozione, tant'è che alcuni hanno già trovato delle nuove famiglie.

Il primo cittadino ha dichiarato che si manterranno contatti con il consolato ucraino, per seguire il percorso in Ucraina dei bambini e assicurarsi che stiano bene, ringraziando anche tuti i volontari che si sono presi cura di loro. Pur dispiaciuto, si è detto certo che i bambini sapranno affrontare questo momento nella speranza di un futuro migliore. Resta da capire quel che accadrà con gli orfani di Bedulita e Rota Imagna che hanno accettato di fare ritorno in madrepatria, i quali potrebbero partire molto presto con un nuovo decreto del Tribunale.

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