Un cucciolo di cane in corsia: all'ospedale di Treviglio-Caravaggio arriva Prince
Il cagnolino, di razza golden retriever, supporterà le cure dei pazienti in terapia intensiva, con tanto di badge personalizzato
All'ospedale di Treviglio-Caravaggio arriva Prince, un cucciolo di golden retriever che supporterà le cure dei pazienti in terapia intensiva. Fa parte del progetto "Dog for Smile", primo in Lombardia e secondo in Italia che introduce un cane in corsia.
Migliorare ed accelerare il recupero delle funzioni motorie, cognitive ed emozionali dei pazienti critici: sono questi gli obiettivi che hanno spinto l’Asst Bergamo Ovest ad affiancare alle terapie mediche tradizionali anche terapie complementari.
Aiuterà a ridurre lo stress da ricovero
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono particolarmente vulnerabili ed esposti a disturbi cognitivi, affettivi e comportamentali che, pur riconoscendo una patogenesi multifattoriale, sono anche correlati alle diverse esperienze emozionali vissute durante la degenza.
Ed è per questo che l’ospedale di Treviglio-Caravaggio ha deciso di introdurre in struttura Prince, un cucciolo di golden retriever, che sta seguendo una specifica scuola di addestramento. Dopo un periodo di inserimento nell’ambiente ospedaliero, con tanto di badge personalizzato, diventerà operativo entro fine anno con i pazienti, per ridurre lo stress da ricovero in rianimazione ed incentivare esercizi fisioterapici spontanei, come ad esempio le carezze.
Al suo fianco ci sarà la sua proprietaria e collega, Silvia Zambelli, Dirigente Anestesista, che ha dichiarato: «La Società Italiana di Anestesia e Rianimazione ha pubblicato uno studio scientifico in cui risulta evidente l’efficacia degli interventi assistiti con animali nel setting della terapia intensiva, raccogliendo dati sulla modificazione dell’attività elettrica elettroencefalografica, variazione di frequenza cardiaca e pressione arteriosa, saturazione di ossigeno, livelli salivari di cortisolo, ossigenazione celebrale prefrontale e scala di valutazione del dolore».
Penso e sono convinta che in certe situazioni la presenza di un animale sia la cosa migliore per un paziente, ma non dimentichiamo che è pur sempre un essere vivente e va rispettato, e non usato.
È un amore questo cane . È una razza dolcissima, intelligente. Io una femmina di labrador retriever ,non so cosa farei senza di lei . Hanno fatto benissimo. Dovrebbero introdurre in tutti gli ospedali questi meravigliosi amici . Hanno fatto bene portare un cane adulto non un cucciolo . Bravissimi .
Ottima scelta!
Bravi han fatto bene. E' un po' enorme per essere un cucciolo ma ottima iniziativa. Prenda esempio anche la clinica privata Papa Giovanni di Bergamo.