Il caso

Gli Alpini sono stati "sfrattati" dal Cte di via Carpinoni a Bergamo e cercano una nuova sede

Gli oggetti nella stanza che gli era stata concessa in uso sono stati spostati nel seminterrato, ma forse si riuscirà a trovare un'altra sistemazione

Gli Alpini sono stati "sfrattati" dal Cte di via Carpinoni a Bergamo e cercano una nuova sede
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Gli Alpini sono stati sfrattati dal loro spazio Centro per tutte le età di via Carpinoni a Bergamo: pare che negli ultimi tempi ci fosse stato qualche attrito rispetto alla loro presenza nell'edificio, ma nulla lasciava presagire quanto accaduto in seguito, quando tutti gli oggetti che tenevano lì sono stati spostati in un magazzino nel seminterrato.

Gli attriti e lo sfratto

La vicenda, va precisato, ha ancora contorni poco chiari ed è stata resa nota dall'avvocato Marco Saita, che è membro delle Penne Nere, ridimensionatesi negli ultimi anni dalle trecento di qualche tempo fa all'attuale quarantina. Non si è infatti capito esattamente chi e per quale motivo abbia ordinato lo sgombero della stanza da quindici metri quadrati, dove tenevano libri, fotografie e cimeli vari, disponendo di trasferire tutto nello scantinato.

Pare comunque ci sia di mezzo una certa insofferenza nell'ultimo anno verso il loro gruppo, complice anche una spaghettata allo scoglio, preparata da un 93enne della compagnia, che però non sarebbe stata consentita e da certi non molto gradita. Tuttavia, che si arrivasse dopo la ritinteggiatura del locale ad agosto, di lì a poco, a questa specie di sfratto, o trasferimento in cantina che dir si voglia, nessuno se l'era immaginato.

La stanza l'aveva concessa in uso l'allora assessore Maria Carolina Marchesi ma, come spiegato dal capogruppo Lorenzo Zucchi al Corriere Bergamo, quando si sono chieste delucidazioni è stato loro spiegato che l'accordo non era mai passato in Giunta e, di conseguenza, non ha alcuna validità.

La ricerca di un altro spazio

Dalla sua pagina Facebook, l'appello di Saita è a chi magari, istituzione o privato, volesse mettere a disposizione degli spazi per i membri dell'associazione: «Se possibile a titolo gratuito o per un canone comunque modesto, perché i soldi abbiamo sempre preferito darli a chi aveva più bisogno - ha spiegato -. Il Piero promette di deliziare Chi ci (di)mostrerà la sua vicinanza con altre paste allo scoglio».

L'assessore alle Politiche sociali, Marcella Messina, ha dichiarato ancora al Corriere di non essere a conoscenza dell'accaduto, aggiungendo che prima di scrivere sui social se ne poteva piuttosto parlare, concludendo che comunque è possibile trovare una soluzione. Disponibilità è stata mostrata anche dalla collega all'Ambiente, Oriana Ruzzini, che ha ipotizzato di mettere a disposizione tramite una convenzione, nel giro di breve tempo, uno spazio comunale.

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