Alluvione del 9 settembre: 29 enti responsabili del reticolo idrico bergamasco, cioè nessuno
Gli allagamenti di inizio mese svelano la frammentazione di competenze su canali, torrenti e corsi d’acqua. Anche la Procura alza le mani
di Wainer Preda
C’è voluto quasi un mese. Ma alla fine la gara di solidarietà per i bergamaschi colpiti dal drammatico nubifragio del 9 settembre è partita. Meglio tardi che mai. Anche se è servita la sollecitazione social prima di Mirko Isnenghi, poi del nostro giornale perché la macchina, sempre prodiga di aiuti verso chiunque in passato, si mettesse in moto.
In attesa che la Regione e lo Stato sbrighino le pratiche per i risarcimenti dell’emergenza (sempre che arrivino, almeno in parte, i 31 milioni richiesti), il Comune di Bergamo lunedì 30 settembre ha dato il via libera a un fondo di solidarietà a favore dei colpiti dall’esondazione di Morla e Tremana.
Si tratta di contributi a fondo perduto per cittadini e imprese. Assegnabili, sulla base di avvisi pubblici, già dalle prossime settimane. Palafrizzoni ha messo a disposizione 250 mila euro.
Li gestirà la Fondazione della Comunità Bergamasca che peraltro ha la mission di «perseguire esclusivamente fini di solidarietà sociale nell’ambito territoriale della provincia di Bergamo». Detto questo, finora si è limitata a fornire ai cittadini i conti correnti dedicati, su Intesa San Paolo, Bper Banca e Banco Bpm e il suo sito per le donazioni. I quattrini li ha messi il Comune, ovvero tutti noi, «attingendo a una parte dell’avanzo libero», ha spiegato l’assessore comunale al Bilancio Sergio Gandi. Palafrizzoni poi ha chiamato gli altri enti a contribuire.
Nel giro di ventiquattr’ore la Fondazione Banca Popolare di Bergamo ha deliberato una donazione di cinquantamila euro. «Siamo davvero grati a Fondazione Bpb e al suo presidente Armando Santus, per questa prima significativa donazione al Fondo - ha detto a Primabergamo la sindaca Elena Carnevali -. Questo gesto ci offre l’opportunità per rilanciare a tutta la comunità, enti, organizzazioni, istituti bancari e singoli cittadini, l’invito a prendere parte all’iniziativa».
Detto fatto. Mercoledì 2 ottobre il presidente di Sacbo, Giovanni Sanga, ha annunciato che la società di gestione dell’aeroporto «contribuirà al Fondo del Comune con 200 mila euro». Ed è possibile che nei prossimi giorni arrivino altre donazioni da enti, banche e privati.
Intanto, sempre il 30 settembre, è andato in scena il Consiglio comunale straordinario chiesto dalle opposizioni per analizzare la questione esondazione. Diciotto ordini del giorno (...)
Lo spezzettamento delle competenze è funzionale a impedire di identificare un unico responsabile a cui chiedere i danni. E' un sistema che funziona benissimo per chi "dovrebbe" gestire il territorio, perché alla fine ne esce sempre indenne. È per questo che non lo cambierà nessuno, perché le regole le fanno gli stessi che da un loro drastico cambiamento avrebbero solo da rimetterci.
Sarebbe ora di razionalizzare tutti questi enti (ognuno con consiglio di amministrazione e costi annessi). Ma siamo nell'Italia del Gattopardo: "cambiare tutto per non cambiare niente".
Destinati a fini di solidarietà? A chi, come? Non abbiamo visto dal 9/9 scorso, un solo dipendente del comune, vigile o personale del colpevole Parco dei colli, venire a vedere i danni di un metro e dieci di fango, con rami, sassi e foglie portati dai boschi della Maresana nei nostri garage e cantine, men che meno ad aiutare. completamente scomparsa la pomposa "Protezione civile", che invece gironzolava per la città coi suoi pick up nuovi. Zero assoluto! E adesso ci vogliono far credere che daranno denaro, a fini di solidarietà? Ma mi faccia il piacere, come diceva Totò. Le uniche persone che per un'intera giornata, sono venute ad aiutare a spalare, a buttar via, sono stati una decina di giovani degli Ulras dell'Atalanta, inferi proprio per darci una mano, come ad altri condomìni. Per il resto, il nulla! Fiducia in queste cose? ZERO!