Oasi Valpredina di Albino, il dado è tratto: la fascia di rispetto ridotta di tre quarti
L'area passa da 325 ettari a soli 83. Sono state riviste in Consiglio le norme che vietano le costruzioni, ma facilitano la manutenzione
di Elena Conti
Lo aveva ripetuto più volte, il sindaco di Albino Daniele Esposito, che se fosse stato eletto avrebbe portato in Consiglio comunale, alla prima seduta utile, la riduzione della fascia di rispetto dell’Oasi della Valpredina.
Detto fatto: venerdì 27 settembre è stata approvata, con i soli voti della maggioranza, la variante numero 5 al Pgt che riduce a poco più di un quarto, rispetto ai confini attualmente attivi, la fascia di rispetto. Si passa, infatti, da 325 ettari a soli 83, con una modifica dei confini che rispetta la presenza di sorgenti d’acqua protette e costeggia i sentieri esistenti. Contestualmente sono state riviste anche le norme che regolano la fascia di rispetto (articolo 45).
«L’avvio della procedura - ha dichiarato il vicesindaco Fabio Terzi - è avvenuto nella precedente amministrazione: ha superato la Vas (Valutazione Ambientale Strategica) e successivamente la VIncA (Valutazione di Incidenza Ambientale). L’esigenza nasce dalla sproporzione della fascia di rispetto nell’area albinese (325 ettari) rispetto all’Oasi (circa 90 ettari); inoltre, le regole erano stringenti non solo dal punto di vista dell’urbanistica ma anche comportamentale, di fatto estendendo i divieti valevoli per l’Oasi. Ora le nuove regole indicate nell’articolo 45 riguardano i divieti edilizi e urbanistici, i possibili interventi di tutela idrogeologica soggetti a VIncA e la manutenzione ordinaria».
Le tavole relative alla riduzione della fascia di rispetto sono state presentate dal dottor Ghirelli e dall’ingegner Piazzini, che hanno riassunto le tappe della procedura e hanno sottolineato la presenza di due prescrizioni, emanate dalla Provincia, che toccano non soltanto l’area in questione ma tutte quelle del Pgt della stessa tipologia.
Esse riguardano, ad esempio, la tutela della biodiversità (...)