Dipendente da droga e alcol, sferra un calcio in pancia alla madre: arrestato 29enne di Verdello
Ormai tutti i parenti lo evitavano per le richieste di denaro, i nonni si erano trasferiti e i vicini avevano subito dei furti
Negli ultimi mesi, le sue richieste erano diventate sempre più insistenti. Quando gli negavano i soldi, dava in escandescenze e perciò avevano iniziato a evitarlo, per cui era passato anche ai furti, per potersi permettere droga e alcol. Il culmine, però, lo si era raggiunto quando, durante una lite con la madre, le aveva sferrato un calcio in pancia, costringendola ad andare in ospedale.
La donna di Verdello, esasperata dal figlio 29enne che viveva con lei, ha deciso dopo quest'ultimo episodio di sporgere querela. Un'azione che ha poi portato al suo arresto il 4 ottobre scorso da parte dei carabinieri, che lo hanno condotto in carcere.
Richieste di denaro e condotta violenta
Ancora una storia di dipendenza e condotta problematica e violenta, stavolta nella Bassa Bergamasca. A creare problemi un giovane disoccupato, che negli ultimi tempi continuava a vessare la signora con insulti e distruggendo i mobili della loro abitazione, con i vani tentativi di altri familiari di riportarlo alla calma.
La situazione era diventata talmente insostenibile che lei si era dovuta trasferire in un altro appartamento mentre i nonni del ragazzo, dirimpettai della famiglia e molto anziani, avevano deciso di trasferirsi in Sicilia. Il nipote infatti li tormentava con ripetute richieste di soldi, con ancora insulti e vessazioni al momento del rifiuto. Perfino anche i parenti più prossimi avevano cominciato a evitarlo, perché domandava denaro anche a loro e diventava molto violento, specialmente quando era sotto l'effetto di sostanze.
L'aggressione alla madre e la querela
Il gesto più grave forse è stato però quando, in una lite con la madre scatenata per la forte dipendenza da cocaina, per futili motivi, l'aveva colpita con un calcio al ventre. In seguito, la vittima era dovuta appunto ricorrere a cure mediche e, temendo per la propria incolumità, l'aveva denunciato ai carabinieri di Verdello, che avevano attivato le procedure del Codice rosso. I militari avevano quindi interrogato i vari testimoni delle sue condotte, compresi i nonni in Sicilia e i vicini di casa.
Proprio loro, negli ultimi mesi, erano stati il bersaglio di furtarelli a opera del giovane che, sospettano i carabinieri, servissero a rivendere gli oggetti per ottenere i soldi necessari all'acquisto dello stupefacente. La Procura, sulla base degli indizi raccolti, ha chiesto la custodia cautelare in carcere, poi tradotta in provvedimento dal gip. Il ragazzo si trova ora in via Gleno a disposizione dell'Autorità giudiziaria.
Un drogato così pericoloso che tutti evitano doveva essere rinchiuso in qualche comunità di disintossicazione molto tempo fa onde evitare episodi del genere. Purtroppo nella Bergamasca è pieno di questi individui, anziché andare a lavorare cercano soldi facili