«Più controlli»

A ottobre in Bergamasca ci sono già stati tre morti sulle strade, l'Aci lancia l'allarme

Il 53enne morto ad Almenno e il 17enne finito sotto un furgone a Levate, il 77enne fuori strada a Filago. «Alcune misure fondamentali»

A ottobre in Bergamasca ci sono già stati tre morti sulle strade, l'Aci lancia l'allarme
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Ottobre è iniziato in modo tragico per quanto riguarda gli incidenti mortali in Bergamasca e nel Bresciano: nel giro di una settimana, ci sono stati sei morti, di cui quattro giovanissimi.

A lanciare l'allarme è l'Aci di Bergamo, che anche stavolta ci tiene a ribadire l'importanza nell'impiego di tecnologie e controlli delle autorità per prevenire le tragedie.

Troppi incidenti

I primi a perdere la vita a inizio di mese sono stati un motociclista di vent'anni dopo lo schianto contro un'auto, un ragazzo di 16 che aveva perso il controllo del motorino e un altro motociclista di 58 anni finito nottetempo in un canale, tutti e tre in provincia di Brescia. Ad Almenno San Bartolomeo, invece, nell’impatto contro un’auto è morto uno scooterista di 53 anni di Sant'Omobono Terme.

Sabato 5 ottobre, un altro dramma a Levate, dove un motociclista di 17 anni è finito sotto un fugone ed è morto sotto gli occhi del padre. Infine, nella serata di lunedì 7, sulla A4, tra Palazzolo e Rovato, ha perso la vita una giovane di 24 anni, con la sua auto coinvolta in un incidente con più veicoli. Una settima vittima sulla strada la si è avuta a Filago, dove un uomo di 77 anni è deceduto per un probabile malore.

L'allarme dell'Aci

«Il bilancio di questi primi giorni ottobrini lascia senza parole e con un carico di domande, che si ripropongono ogni volta che si parla di sicurezza sulle strade, anche alla luce del lungo iter verso la revisione del Codice della strada - ha commentato il presidente di Aci Bergamo, Valerio Bettoni -. C’è da riflettere su una cifra costante che è di tremila morti all’anno, cifra comprensiva di tutti gli utenti della strada: automobilisti, motociclisti, ciclisti, conducenti di monopattini e pedoni.

Per l’anno 2050, l’Onu si è imposta il traguardo alto delle “zero vittime sulla strada”. Come obiettivo intermedio c’è quello di dimezzare le vittime della violenza stradale, conteggiata in 1,19 milioni di vittime nel mondo».

I mezzi per aumentare la sicurezza sulle strade, per Bettoni, sono molteplici: «Da anni teniamo corsi di formazione per gli studenti in vista anche del conseguimento della patente di guida. Ci sono due misure però che restano fondamentali, anche perché efficacemente sperimentate altrove: l’uso della tecnologia per scoraggiare gli eccessi di velocità, prima causa degli incidenti, e l’intensificazione dei controlli delle forze dell’ordine su strade ad alto scorrimento».

Per l'Aci vanno potenziati gli organici: «La vigilanza è un forte mezzo di persuasione e al tempo stesso di protezione dell’incolumità generale. Nessuno nasce virtuoso, ma ciò contribuisce certamente a esserlo. È la responsabilità a esigerlo in nome della sicurezza di tutti, che è un obiettivo da sempre nelle finalità dell’Aci».

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