Aveva allestito un capanno di caccia illegale nel proprio giardino: denunciato 70enne di Ponteranica
Tantissimo materiale per l'uccellagione e quattordici uccelli in gabbia, usati come richiami vivi. Denunciato per furto aggravato venatorio
Quattordici uccelli in gabbia tra tordi, lucarini, pettirossi e cinciallegre, sette reti per uccellagione, una carabina, due richiami acustici e un barattolo di vischio. È quanto sequestrato a Ponteranica dai militari del nucleo carabinieri forestale di Curno durante i pianificati controlli anti bracconaggio e uccellagione.
Un capanno di caccia, senza autorizzazione
Nei guai un settantenne di Ponteranica che, nel giardino della propria abitazione, aveva allestito un vero e proprio capanno di caccia senza tuttavia essere titolare di licenza di caccia e utilizzando reti, gabbie con uccelli vivi, richiami acustici e altro materiale, come vischio e corde, vietati per l'utilizzo venatorio.
Gli uccelli migratori che, malauguratamente, fossero incappati nell'illecito allestimento sarebbero stati - con molta probabilità - abbattuti con la carabina, pronta all'uso. Fortunatamente il tempestivo intervento dei carabinieri forestali ha impedito ogni illecita cattura di uccelli, sequestrando poi tutto il materiale.
Al sicuro gli uccelli sequestrati
Il responsabile, privo di qualsiasi titolo autorizzativo sia per cacciare che per detenere richiami vivi, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Bergamo per furto aggravato venatorio. Infatti, la sottrazione all'ambiente naturale di animali da parte di chi non possiede una licenza, si configura come furto aggravato perché gli animali selvatici sono patrimonio indisponibile dello Stato.
L'autore del reato è passabile anche delle contravvenzioni penali relativo all'utilizzo di strumenti vietati, come i richiami acustici. Lieto fine per gli uccelli sequestrati: sono tutti in buone condizioni di salute e sono stati affidati al centro Wwf Valpredina.
Egr. LP, forse non ha ben compreso l'articolo. L'arresto è stato effettuato dal nucleo Carabinieri Forestali, nel pieno svolgimento (e direi ben accurato e professionale) delle proprie mansioni. Sicuramente nella nostra provincia esistono altri, altrettanto gravi, reati, ma qui non si parla di priorità, ma semplicemente del fatto che ogni nucleo specializzato, si occuperà di quelli ad esso competenti. La DIA si focalizza sui crimini legati alla mafia, la DCSA si concentra sulla prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, la Polizia postale sulla sicurezza cibernetica, ecc. ecc. Perciò non mi resta che concludere, augurando agli altri nuclei delle forze armate, di continuare (perché già lo fanno) ad esercitare con la stessa professionalità mostrata dai colleghi della forestale, ai quali manifesto, nuovamente, i miei più vivi e sinceri complimenti. Francesca
Non discuto sulla legittimità dell'operazione delle forze dell'ordine...ci sono delle leggi...vanno rispettate....discuto però la priorità....davvero nella bergamasca non c'è nulla di più grave e pericoloso di un bracconiere?