Residenti furiosi a Ponte San Pietro: «Il sindaco ha preferito ignorare i nostri disagi»
Replica alle parole di Macoli in consiglio. «La legge consente deroghe, se i lavori hanno un forte impatto sulla vita degli abitanti»
di Laura Ceresoli
I residenti di via Tagliamento, a Ponte San Pietro, sono ancora sul piede di guerra. Ora a far di nuovo discutere sono le recenti dichiarazioni rese dal sindaco Matteo Macoli durante il consiglio comunale del 26 settembre.
Già, perché il primo cittadino ha fatto sapere che da regolamento i lavori in corso per la costruzione di una cabina di trasformazione elettrica primaria situata ai margini del complesso industriale di Aruba e in prossimità delle abitazioni sono consentiti dalle 7.30 alle 19.30, tutti i giorni, comprese le domeniche e i festivi. Una spiegazione che non piace ai condomini del quartiere Giurati, alienati da ormai tre anni dai rumori assordanti provenienti da quel cantiere.
«Il sindaco - hanno commentato i residenti all'indomani della seduta consiliare - ha esordito autoassolvendo il suo operato, in quanto rispettoso di un dettato normativo in realtà discutibile e derogabile, laddove le opere e l’esecuzione dei lavori hanno un forte impatto sulle condizioni di vita degli abitanti della zona. La legge impone al sindaco la tutela del benessere quotidiano dei suoi cittadini, vigilando con l’ausilio degli uffici comunali preposti sui rumori molesti prodotti durante la conduzione del cantiere. Le norme dettate a favore della tutela del benessere pubblico vietano l’uso di attrezzature di cantiere capaci di produrre rumori molesti oltre i 70 decibel nei giorni festivi e dopo le 12 del sabato».
«Forse al sindaco è sfuggito che nel cantiere dell’Enel operano quotidianamente mezzi pesanti rumorosi come ruspe, martelli pneumatici, seghe circolari, betoniere. Se è vero che il cantiere è posto in un’area industriale, è anche vero che è a meno di dieci metri da un luogo residenziale abitato da persone che hanno il diritto alla quiete almeno durante il fine settimana. Il sindaco può e deve imporre limiti restrittivi all’inquinamento acustico prodotto dall’attività di cantiere restringendo anche l’arco temporale in cui i lavori vengono eseguiti. Invece ha preferito ignorare i nostri disagi e diritti barricandosi dietro il rispetto formale delle norme».
Il disappunto dei condomini è ulteriormente aumentato quando, durante la seduta, hanno ascoltato le spiegazioni di Macoli relative all’innalzamento dei livelli di soglia dei rumori provenienti anche dalla centrale elettrica collocata a monte dell’abitato, sulla riva destra del fiume Brembo e situata nel Comune di Brembate di Sopra.
«Non è certo Aruba, l’ultima arrivata, a doverci ricordare che la centrale è lì da settant’anni - proseguono i residenti -. Dispiace contraddire lor signori ma in tutto questo tempo non erano mai stati uditi rumori così molesti e invasivi (...)