La tragica fine di Carlo Parente, lo storico pizzaiolo di Azzano San Paolo

di Laura Ceresoli

Per oltre trent'anni ha deliziato i palati degli abitanti di Azzano San Paolo sfornando migliaia di pizze, focacce e calzoni farciti dal suo forno a legna. Da qualche tempo, però, Carlo Parente aveva deciso di chiudere definitivamente la sua pizzeria d'asporto, al civico 27 di via Piave.

Di quel continuo via vai di clienti di tutte le età ora restano solo le verdi saracinesche abbassate. Oggi più che mai guardare quell'ingresso desolato mette ancora più nostalgia ripensando alla recente tragedia che ha colpito l'amato pizzaiolo.

Nella notte tra il 3 e il 4 ottobre, tra l'una e le quattro di notte, Carlo, 75 anni, si era allontanato all'improvviso da Nembro dove risiedeva e da allora non si erano più avute sue notizie. Subito sono stati lanciati diversi appelli sui social per aiutare i familiari a ritrovarlo. Le ricerche, condotte con l'ausilio di Carabinieri, i Vigili del fuoco e protezione civile, hanno portato ad Alzano Lombardo, nella frazione Nese.

Carlo è stato trovato, purtroppo senza vita, nel pomeriggio del 4 ottobre poco prima delle 18 in via Ripa, in una zona impervia.

Le prime ipotesi degli inquirenti fanno pensare a un gesto estremo per mettere fine alle sofferenze legate alla sua malattia. Al momento della scomparsa, Carlo era uscito in ciabatte, senza documenti né telefono. Indossava solo pantaloni marroni, una camicia a quadretti, un cardigan blu con bottoni e collo a V.

Ora lo piangono la moglie Dolores, i figli Lucio, Anna con Massimiliano, Daniela con Alex, i nipoti Nicole, Giorgia Greta e Lorenzo.

Tra i numerosi messaggi di cordoglio, spicca la commuovente lettera di Alessio Rampinelli, oggi titolare di King Pizza insieme al fratello Umberto: «Per me sei stato un maestro, un esempio, un collega e un amico (...)

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