Luca Percassi a Sky: «Lo stadio è un sogno realizzato. Ceferin? Parole che riempiono d'orgoglio»
Il numero 2 della società nerazzurra ha parlato alla manifestazione trentina. «In Europa vedi città molto brutte con stadi splendidi, in Italia molto spesso capita l'opposto»
di Fabio Gennari
La voglia di fare bene senza dimenticare il settore giovanile e le proprie radici, il sogno dello stadio di proprietà completamente riqualificato che si è concretizzato da poche settimane e le parole di Ceferin che durante la riunione dell'Eca ha sottolineato i grandi meriti di società meno blasonate come Atalanta e Olympiacos che sono arrivare al successo e che sono state accolte con grande orgoglio dall'amministratore delegato della Dea e da tutta la società nerazzurra.
Luca Percassi, Ad dell'Atalanta, è intervenuto al Festival dello Sport di Trento organizzato dalla Gazzetta e ha rilasciato dichiarazioni molto interessanti e importanti. Lo ha fatto prima dal palco e poi ai microfoni di Sky, toccando diversi temi. «Il calcio è un fenomeno sociale talmente importante che noi tutti iniziamo a selezionare i bambini a 6-7 anni, la società sportiva rappresenta nell'educazione di un ragazzo qualcosa che lo accompagna per tantissimi anni. La tutela del settore giovanile è la tutela del nostro futuro: le più grandi soddisfazioni le raccogliamo nella quantità dei ragazzi che escono dal settore giovanile formati e quella formazione se la porteranno dietro per tutta la vita, a prescindere dal lavoro che faranno. Ma la nostra vera forza è rappresentata dalle persone che sono tante volte poco conosciute».
Sul tema stadio: «Per l’Atalanta si tratta di un investimento unico nella nostra storia, il più grande mai fatto. E sappiamo quanti sacrifici ci sono dietro da parte della società. Però diventa fondamentale che tutto il sistema aiuti affinché non ci siano iter infiniti. Quando fai certe cose non le fai pensando a un ritorno. Noi avevamo il sogno di dotare la nostra città di uno stadio che fosse adeguato al valore di Bergamo. Ricordandoci da dove siamo partiti, perché abbiamo voluto fortemente che lo stadio rimanesse dove era perché la storia dell’Atalanta è lì, abbiamo voluto adeguare la nostra casa. Una casa adeguata a una città fantastica come è Bergamo. In Europa vedi città molto brutte con stadi splendidi, in Italia molto spesso capita l'opposto».
«Le belle parole di Ceferin sono qualcosa che gratificano - ha detto ancora -, non siamo una grande realtà e per questo motivo quelle parole sono a maggior ragione motivo d'orgoglio e soddisfazione. Il calcio è meritocrazia, alla fine le cose te le conquisti sul campo e il fatto che l'Atalanta per la prima volta abbia vinto in campo internazionale credo abbia fatto bene a tutto il calcio italiano». La presenza di Luca Percassi a quelli che sono stati definiti come gli stati generali del calcio italiano nel titolo dell'appuntamento testimonia la grande considerazione di cui gode la Dea ai massimi livelli.