Montelungo, le indiscrezioni sul parere del ministero e le precisazioni dell'UniBg
Il Miur avrebbe fatto alcuni rilievi rispetto a sostenibilità finanziaria del progetto, inquadramento Pnrr e palestra (già cancellata)
Il ministero dell'Università e della Ricerca, dopo il decreto legge dello scorso marzo e l'invio della documentazione da parte dell'ateneo lo scorso giugno, ha inviato lunedì 14 ottobre il suo parere sull'operazione per il recupero delle ex caserme di Montelungo e Colleoni a Bergamo.
Il documento è stato letto nel corso di una riunione del CdA martedì 15 ottobre e il suo contenuto è stato reso noto in sintesi dall'Università ieri pomeriggio. Nelle scorse ore, tuttavia, una serie di indiscrezioni sono uscite sul Corriere Bergamo: riguardano un invito a recarsi a Roma per chiarire alcuni aspetti sui quali si sarebbero fatti una serie di rilievi e raccomandazioni.
Le indiscrezioni sul documento
Tra i temi principali, la sostenibilità dei costi dell'operazione, che al momento si aggira tra i 75 e i 77 milioni di euro, ma anche i dubbi sulla possibilità di inquadrare l'intervento nei parametri del Pnrr (anche se, in realtà, l'Ateneo aveva già chiarito che non vi rientrava e perciò non avrebbe usufruito delle risorse europee) e alcune osservazioni su uno spazio dedicato all'attività motoria, che però in realtà sarebbe stato stralciato dalla fase finale del progetto. Tradotto, la palestra è stata da tempo cancellata, quindi potrebbe essersi trattato di un'incomprensione da parte di qualcuno.
Da parte sua, secondo quanto si riportava sul quotidiano, l'Università si era resa disponibile per un colloquio con il Miur, pur ribadendo che non avendo il parere da Roma carattere vincolante, avrebbe comunque proseguito nell'operazione.
Le precisazioni dell'università
In seguito, è però arrivata una precisazione ufficiale da parte dell'ateneo. «Il Ministero ha inviato una nota riguardo al progetto di riqualificazione e riconversione funzionale delle ex Caserme Montelungo-Colleoni - ha chiarito l'università -. In conformità con il Dl 19/2024, le università statali devono comunicare al ministro eventuali acquisizioni immobiliari di durata ultranovennale destinate a questo scopo, con un parere atteso entro 60 giorni. L’università aveva inviato la sua proposta il 14 giugno scorso, poi integrata da ulteriore documentazione il 9 agosto su richiesta dello stesso dicastero».
Riguardo ai contenuti della missiva, da parte dell’ateneo «si esprime vivo apprezzamento per l’attenzione mostrata dal ministro e dal commissario straordinario per l’housing universitario per i progetti che l’università ha intrapreso. La nota dalla capitale conveniva sul fatto che l’operazione non sia utilmente valutabile per le finalità previste dal target Pnrr, non ricorrendo i requisiti previsti dall’avviso che prevede una scadenza molto stringente per la realizzazione a giugno 2026».
Il documento poi «prosegue con degli spunti in merito al profilo economico-finanziario dell’operazione, alcuni dei quali in realtà già contemplati o risolti nella documentazione presentata dall’ateneo, meritevoli comunque di attenzione nella gestione complessiva dell’ateneo in una logica di sostenibilità pluriennale». Il che significa probabilmente che sì, si sono fatte delle osservazioni sulla sostenibilità dell'operazione, ma l'università ci ha tenuto a precisare che aveva già fatto i propri conti.
L’ateneo, inoltre, ha voluto specificare che «accoglie molto favorevolmente la disponibilità del ministero e del commissario straordinario per l’housing universitario a collaborare strettamente, in tutte le fasi di questo importante progetto di riqualificazione e riconversione funzionale delle ex caserme, allo scopo di assicurare ogni supporto utile alla realizzazione del progetto, che darà una risposta concreta all’esigenza di aule universitarie e posti letto per gli studenti nell’ambito del diritto dello studio».