Restituita a Sotto il Monte la predella dell'Abbazia rubata oltre mezzo secolo fa
Era stata sottratta dalla frazione di Fontanella del Monte. Poi un collezionista l'ha comprata online, segnalandola ai militari
Un'opera bergamasca torna a "casa" grazie ai carabinieri del Nucleo di Tutela patrimonio culturale di Torino. Si tratta dello scomparto di predella, attribuita alla Bottega dei Marinoni di Comenduno, che raffigura quattro Apostoli. L'opera pittorica era stata sottratta nel 1973 dall'Abbazia di Sant'Egidio in Fontanella del Monte.
Il capolavoro è stato restituito dai militari oggi, venerdì 18 ottobre, in occasione dell'inaugurazione della mostra "Eccellenti in Val Brembana, i capolavori restaurati di Cusio e Mezzoldo" che si è tenuta nella Curia Vescovile di Bergamo, alla presenza di autorità civili, militari e religiose. Lo scomparto della predella sarà poi parte integrante della mostra stessa, che proseguirà fino al 17 novembre.
Realizzata tra il XV e XVI secolo
Lo scomparto di predella faceva parte del più ampio polittico di Sant’Egidio tra i Santi, che fungeva un tempo da pala di un altare laterale della chiesa dell’Abbazia di Sant’Egidio in Fontanella del Monte. Eseguita tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, il polittico si compone di sei pannelli in legno di pioppo inseriti in un’intelaiatura di legno di conifera che li dispone i tre ordini: predella, ordine inferiore e ordine superiore.
I pannelli della parte superiore raffigurano la Vergine con Bambino, San Sebastiano e San Rocco; nella zona centrale Sant’Egidio Abate seduto in trono e vestito con abiti pontificali, San Nicola di Bari e San Gregorio Magno.
Nel 1973 il il polittico fu sottratto della predella composta da tre tavole raffiguranti il Redentore e quattro angeli e i Dodici Apostoli. Lo scomparto rinvenuto si riferisce proprio a quest’ultima scena che raffigura quattro dei dodici Apostoli. Anche il fregio centrale, che separa l’ordine inferiore da quello superiore, fu asportato durante quell’evento furtivo.
Le indagini, condotte dal nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Torino con il coordinamento della Procura della Repubblica di Genova, erano scaturite dalla segnalazione di un collezionista torinese che aveva acquistato il bene artistico su un noto sito di e-commerce: resosi conto della possibile provenienza ecclesiastica aveva immediatamente contattato i militari.
La comparazione dell’immagine dell’opera, con quella censita nella "Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti", la più completa banca dati di opere d’arte rubate esistente al mondo gestita dal comando carabinieri tutela patrimonio culturale, ha consentito di accertare che l’opera era proprio quella sottratta nel 1973 dalla chiesa del complesso abbaziale, procedendo così al suo sequestro su ordine della magistratura. Oggi verrà restituito e potrà, finalmente, tornare in "patria".