L'editoriale di Jacobelli

Il gran ballo europeo dell'Atalanta continua. Ma se Retegui fosse rimasto in campo?

La Dea ci ha provato e riprovato contro il Celtic: oltre il 60 per cento di possesso, cinque nitide occasioni da gol, ma è finita 0-0

Il gran ballo europeo dell'Atalanta continua. Ma se Retegui fosse rimasto in campo?
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di Xavier Jacobelli

E meno male che, una volta, in Europa si storceva il naso parlando di catenaccio all'italiana, a proposito delle tattiche iperdifensivistiche cui ricorrevano alcune squadre tricolori. La variabile scozzese, sistematicamente applicata dal Celtic a Bergamo, ha fruttato un punto d'oro alla squadra di Rogers, talmente scioccata dai 7 gol rimediati il 1° ottobre in casa Borussia Dortmund da erigere un muro invalicabile al Gewiss Stadium.

Eppure, la Dea ci ha provato e riprovato: oltre il 60 per cento di possesso palla, cinque nitide occasioni da gol, la traversa di Pasalic, il migliore in campo campo con Zappacosta. Niente da fare. Alla fine, il Celtic è riuscito a non perdere ed è tornato a Glasgow felice e contento.

Ai punti avrebbe vinto l'Atalanta, però il calcio non è la boxe e, soprattutto, quando domini in lungo e in largo partite come questa senza riuscire a passare, è meglio pareggiare che magari subire una sconfitta in extremis. Scesa in campo con tre vittorie di fila alle spalle (Shakhtar, Genoa, Venezia), la squadra di Gasperini ha subito comandato il gioco; Pasalic ha colpito la traversa; poi ci ha riprovato e Schmeichel ha risposto da par suo; quindi l'occasione è capitata a Zappacosta, che non l'ha sfruttata; lo stesso dicasi per Retegui e, di nuovo Pasalic ha tentato, ma senza successo.

La ripresa è cominciata con lo stesso canovaccio e quando sembrava che l'Atalanta potesse passare, al minuto 58 Gasperini ha inopinatamente richiamato Retegui, sostituito con Bellanova a favore di Samardzic e De Ketelaere: il serbo non ha inciso, il belga ha giocato bene, né l'uno né l'altro sono riusciti a sfondare il bus piazzato dal Celtic davanti alla difesa. Se Retegui fosse rimasto in campo le cose sarebbero andate diversamente? Nessuno può dirlo.

Si può dire, invece, che, tolto il capocannoniere del campionato (8 gol in 8 partite, che diventano 10 in 11 gare contando anche le due reti con la Nazionale), all'Atalanta è venuto a mancare il punto di riferimento al centro dell'attacco e agli scozzesi non è parso vero infittire ulteriormente le maglie della retroguardia, rendendole imperforabili. Tant'è. Il punto è comunque prezioso per i bergamaschi: con una vittoria, due pareggi e zero gol subiti, sono in piena bagarre play-off e guardano alla zona qualificazione diretta che, vista la classifica, non è un traguardo fuori portata. Il gran ballo europeo continua.

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Gasp

Meglio fuori che rotto

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