I primi cento giorni di Esposito sindaco di Albino: «Anche nell'emergenza la macchina funziona»
Parla il primo cittadino. Nel suo mandato, subito una brutta gatta da pelare con le esondazioni del 9 settembre
di Fabio Gualandris
Anche a livello comunale, i primi cento giorni dopo un insediamento sono considerati una fase di idillio tra alcune componenti fondamentali: sindaco e giunta, maggioranza ed elettorato. Ne sono passati alcuni in più dallo scorso 10 giugno, giorno che ha visto l’elezione di Daniele Esposito a sindaco di Albino. Con lui abbiamo voluto capire come è stato impostato il lavoro di governo locale e se sono state trattate urgenze incombenti e necessarie.
«Diciamo che i tre anni di consigliere comunale di minoranza, esperienza importante per vedere anche dall’altra parte, e i dieci da vicesindaco e assessore ai servizi sociali mi hanno messo una buona base. Devo dire che il passaggio da vicesindaco a sindaco richiede un impegno di tempo notevolmente superiore, circa due volte e mezza di tempo e di testa, ma ero consapevole che l’impegno sarebbe stato notevole. Diciamo che in questi primi cento giorni ho cercato e più o meno sto trovando un equilibrio tra la vita comunale, quella lavorativa (di avvocato, ndr) e quella privata; deve stare tutto insieme per poter funzionare».
Cosa è stato fatto in questi, chiamiamoli così, cento giorni?
«Diciamo che il maltempo è stato un elemento molto presente. Subito dopo l’insediamento ho dovuto chiudere temporaneamente una strada nella frazione di Casale, alle 23 di quella sera mi chiamarono i vigili del fuoco per un sopralluogo e chiudere la strada causa smottamento; poi tutti sappiamo quello che è successo il 9 settembre e i giorni successivi, quando abbiamo avuto una serie di problemi molto importanti legati al maltempo con allagamenti e smottamenti. Sicuramente abbiamo messo subito alla prova la tenuta della protezione civile nel Comune di Albino e devo dire che entrambi i gruppi, Gevs e Alpini, hanno risposto bene, e in questo è importante anche la macchina amministrativa, ufficio tecnico e polizia locale sono stati sul pezzo; questo dà soddisfazione rispetto al lavoro fatto in precedenza dall’amministrazione Terzi, cioè aver predisposto una “macchina” che al bisogno funziona. Certo, spero di dover utilizzare il Coc (Centro operativo comunale) sempre meno, perché quando lo si fa vuol dire che c’è un’emergenza a cui far fronte».
E oltre alle emergenze maltempo?
«Riprendere ciò che era stato avviato in precedenza, proseguirlo e innovarlo con una compagine amministrativa nuova, sia nella giunta che nel consiglio comunale. Direi che ormai abbiamo ingranato (...)