Stefano Folzi ha vestito i panni del Brighella a New York per il Columbus Day
Faceva parte di un gruppo di più di 80 maschere della tradizione folkloristica italiana, provenienti da 16 diverse regioni
di Andrea Carullo
Se il 14 ottobre si avesse avuto la possibilità di collegarsi su YouTube, oppure semplicemente di accendere la televisione, tra le immense strade di New York si sarebbe potuto scorgere anche un personaggio che conosciamo bene: una tunica bianca, maniche a strisce verdi, una maschera nera a coprire il volto e l’immancabile fisarmonica stretta fra le mani.
Alla parata del Columbus Day a New York, ricorrenza annuale in ricordo della scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo che si festeggia dal 12 al 14 ottobre, questa volta c’era anche il Brighella di Comun Nuovo.
L’orgoglio nostrano ha potuto essere parte di qualcosa di immenso: un'occasione di festa molto sentita soprattutto dalle comunità italo-americane che vedono questo momento come un modo per ricollegarsi alle proprie radici, momento che culmina proprio nella parata sulla Fifth Avenue che attira centinaia di migliaia di visitatori.
Non è un’esagerazione: soltanto tra chi sfilava si contano 40 mila persone, un milione aspettava dietro le transenne lungo i quattro chilometri di strada scelti per il percorso e si stimano circa due milioni di persone collegate da tutto il mondo per assistere da remoto.
Il Brighella, interpretato da Stefano Folzi, ha fatto parte di un contingente di più di 80 maschere della tradizione folkloristica italiana, provenienti da 16 diverse regioni, per il progetto del ministero degli Affari Esteri dal nome “Il turismo delle radici - una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell'Italia post Covid-19”. Il progetto è stato coordinato e organizzato anche dal centro nazionale delle maschere italiane.
«È stata una sensazione incredibile – racconta Folzi –, sicuramente la più grande manifestazione a cui io abbia mai partecipato (...)
Che è una cosa ridicola.