Dopo la tragedia

Omicidio di Sara, il 19enne: «Non so perché l'ho fatto». Costa Volpino organizza una fiaccolata

Il pm ha disposto l'autopsia e ha contestato la crudeltà al killer. La scuola della giovane offre supporto psicologico agli amici della vittima

Omicidio di Sara, il 19enne: «Non so perché l'ho fatto». Costa Volpino organizza una fiaccolata
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Un delitto per cui c'è un (presunto, sebbene abbia confessato) colpevole, ma non un movente: si potrebbe riassumere così l'omicidio di Sara Centelleghe, la 18enne di Costa Volpino uccisa nel suo appartamento all'una di notte sabato 26 ottobre. Jashan Deep Bashan ha confessato, ma non avrebbe saputo, o voluto, spiegare il perché abbia commesso un delitto tanto efferato, al punto che il pm Giampiero Golluccio ha anche ipotizzato l'aggravante della crudeltà.

La ricostruzione dell'omicidio

Il 19enne di origini indiane, secondo quanto ricostruito al momento, doveva incontrarsi con l'amica della vittima, una 17enne che quella notte si trovava nell'appartamento del condominio in via Nazionale con Sara.

La amica sarebbe però scesa per andare a un distributore di bibite, prendendo l'ascensore, mentre il killer, per motivi ancora oscuri, è passato attraverso un garage dal suo stabile a quello dove abitava la giovane ed è salito al piano dell'appartamento. Il 19enne e la 17enne, che si sarebbero dati appuntamento - anche se i contorni delle cose sono ancora poco definiti -, non si sono però incrociati e Bashan è entrato, in ciabatte, nell'abitazione di Sara.

Il condominio di Costa Volpino dove è avvenuto il delitto

Lì avrebbe trovato Sara addormentata, almeno sulla base di quanto ha raccontato agli inquirenti. Quando la giovane si è svegliata e si è trovato il ragazzo lì in casa, avrebbe chiesto: «Chi sei?». Avrebbe urlato e poi ecco la tremenda aggressione, sebbene non sia ancora chiaro quanto avvenuto. L'omicida avrebbe tempestato Sara di pugni violenti, tramortendola. In seguito, sarebbe andato in cucina e avrebbe afferrato delle forbici con le quali è poi tornato in camera e ha infierito sulla giovane, con trenta colpi tra collo, viso e testa.

Dopo l'aggressione, avrebbe cercato di rinfilarsi le ciabatte, ma erano intrise del sangue della vittima e lo facevano scivolare. Perciò se le è tolte, è uscito dall'appartamento a piedi nudi lasciando una traccia e, con le calzature in mano, è sceso nel seminterrato. Tornato nell'appartamento del palazzo vicino, dove abita con i genitori, un fratello e una sorella, si è rimesso a letto.

La ferita e il crollo nell'interrogatorio

A svegliarlo, alle 8.45, sono stati i carabinieri che bussavano alla sua porta. Dovevano interrogarlo come persona informata sui fatti, perché l'amica di Sara aveva detto che doveva incontrarsi con lui quella sera e avevano bisogno di lui per confermare questa versione. Quando si sono ritrovati in caserma e hanno iniziato a fargli delle domande, hanno notato che teneva la mano destra sempre in tasca. Un atteggiamento sospetto. Così gli hanno chiesto di tirarla fuori e mostrarla: sul palmo c'era una ferita, quella che si era probabilmente procurato mentre impugnava le forbici e assestava i colpi.

All'inizio ha cercato di giustificarsi, raccontando di essersi ferito sul lavoro. Tuttavia, poco dopo è crollato. L'interrogatorio si è quindi trasformato in quello di un sospettato e, alla presenza dell'avvocato Fausto Micheli, ha infine ammesso di aver compiuto l'omicidio. Ma ha detto di non sapere perché l'ha fatto. Qualche ora dopo, è stato trasferito in carcere a Bergamo. Oggi, lunedì 28 ottobre, il pm ha incaricato il medico legale per l'autopsia, ma la data non è ancora stata fissata. Domani, invece, si terrà l'interrogatorio di convalida in ospedale, dove l'arrestato è stato da poco trasferito.

Il killer Jashan Deep Bashan

Un paese e una scuola sconvolti

Nel frattempo, stamattina un minuto di silenzio ha interrotto le lezioni all'istituto Ivan Piana di Lovere, dove la ragazza studiava. In un comunicato diffuso dalla preside Celestina Zandonai traspare la natura improvvisa e insensata della tragedia che ha colpito un paese e una comunità scolastica: «Sara era una di noi. Era una giovane studentessa che si stava affacciando alla vita piena di sogni e speranze e quest’anno avrebbe conseguito il diploma. La terribile e tragica notizia della sua scomparsa ha paralizzato la scuola, ha sconvolto la comunità».

Sabato la psicologa della scuola ha dato il suo immediato supporto alla classe e agli amici della vittima e sono state annunciate azioni per aiutare studenti e insegnanti a superare questo momento difficile: «Non ci sono parole, siamo tutti sconvolti ed attoniti - ha concluso la preside -. Il nostro pensiero va alla famiglia a cui siamo molto vicini».

Il Comune di Costa Volpino ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa della giovane, organizzando una fiaccolata per mercoledì 30 ottobre alle 20.30, con partenza da Lovere in Piazzale Marconi, vicino all’istituto, e arrivo a Costa Volpino, in Piazza 8 Marzo.  «Le istituzioni, insieme a tutta la comunità, si riuniranno per essere vicini alle famiglie in un lungo e silenzioso abbraccio. In questo momento non ci sono altre parole da aggiungere», ha spiegato il sindaco di Costa Volpino, Federico Baiguini, in un avviso sulla pagina dell'Amministrazione.

Commenti
Gasp

Ai lavori forzati

RT

grande Laura, anche io la penso come te, ma stai attenta a scrivere certe frasi cosi RAZZISTE sul povero ragazzo, va aiutato!

Paolo74

Dalla foto sembra una bella ragazza. Lui avrà nutrito una qualche forma di ossessione morbosa nei suoi confronti. Poi bisogna vedere se era sotto effetto di sostanze stupefacenti.

Laura

Cmq l'amica un po' strana chissà come mai doveva incontrare sto tipo...ma! Lui merita di essere mandato al suo paese ...vergogna ..😡

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