Bashan ha chiesto scusa, ma non ha spiegato perché ha assassinato Sara Centelleghe
L'avvocato: «Da una colluttazione è passato al gesto estremo di uccidere la ragazza, non sa cosa ha fatto ed è molto provato»
Se qualcuno pensava che dall'interrogatorio di convalida di Jashan Deep Bashan, il 19enne che ha ucciso a forbiciate la 18enne Sara Centelleghe a Costa Volpino, si sarebbe riusciti a capire almeno il movente di un delitto così atroce, si sbagliava di grosso.
Sentito oggi (martedì 29 ottobre) per circa un'ora dal gip Alessia Solombrino, all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo dove è stato trasferito dal carcere per le sue condizioni psicologiche e per evitare gesti di autolesionismo, alla presenza dell'avvocato d'ufficio Fausto Micheli non ha saputo spiegare il perché abbia prima aggredito e poi ucciso la giovane.
Delitto senza un motivo
«Da una colluttazione è passato al gesto estremo di uccidere la ragazza - ha spiegato il legale all'uscita del Papa Giovanni -. Non capisce cosa ha fatto e perché, all’inizio c’è stata una colluttazione, forse si è spaventato e la situazione gli è sfuggita di mano. Lui stesso non riesce a capacitarsi e a capire perché l’ha fatto, è pentito, addolorato, è molto provato. Non conosceva Sara se non di vista. Ha detto che ha sempre fatto del bene agli altri e ora ha fatto questo gesto, che non riesce a spiegarsi».
Alla domanda dei giornalisti su cosa volesse dire che aveva sempre fatto del bene, è rimasto sul generico e ha preferito non entrare nei dettagli rispetto al suo stato psicofisico al momento dell'assassinio, anche se il ragazzo avrebbe ammesso di aver assunto sia alcol che hashish.
L'arrestato chiede scusa
Rispetto all'incontro che doveva avvenire con l'amica 17enne della vittima, i due si sarebbero dati appuntamento per una cessione di droga. La ragazza aveva cancellato dopo l'accaduto la chat con i messaggi, così gli inquirenti si erano insospettiti. L'uscita temporanea dall'appartamento per recarsi di sotto probabilmente era dovuta all'intenzione di trovarsi con l'indiano, che però invece è salito per le scale, mentre lei prendeva l'ascensore, ed entrava nell'appartamento di Sara. Il resto, almeno nelle dinamiche dell'omicidio, è noto.
Bashan, davanti al magistrato, ha negato di avere tentato un approccio sessuale. «Non so perché l'ho fatto, sono affranto e chiedo scusa» ha detto al gip, che nelle prossime ore si pronuncerà sulla convalida dell'arresto richiesta dal pm Giampiero Golluccio. Intanto, il 19enne resterà in ospedale per almeno un'altra settimana. Domani, il giorno della fiaccolata organizzata in paese in ricordo della ragazza uccisa, verrà effettuata l'autopsia sul corpo.
Basta con questa storia del "l'ho fatto ma non so perché". Allora riaprano i manicomi e ce li sbattano dentro in mezzo agli altri matti. Sarebbe sicuramente peggio che in carcere.
Solo i bambini possono chiedere scusa, non certo un criminale e psicopatico che entra in casa d'altri e accoltella senza pieta' un'altra persona. Se si applicasse che coloro che uccidono un'altra persona venissero condannati a morire nello stesso modo con cui loro hanno assassinato, sicuramente avremmo meno delinquenti e psicopatici da dover recuperare in giro per l'Italia.
Perché sono animali, ecco perché l'ha fatto!