Spazi alle associazioni ad Albino, scintille in Consiglio: «Chiediamo criteri chiari»
Il regolamento per l’uso degli immobili comunali alle associazioni ha fatto discutere: la minoranza richiede più trasparenza
di Elena Conti
Sette emendamenti presentati dalla minoranza “In Albino”, a cui si aggiungono sei ulteriori inviati dal gruppo di maggioranza nonché una nota da parte della consigliera indipendente Brunetta Guarnieri.
Il nuovo regolamento di disciplina generale per l’uso di immobili di proprietà comunale è stato l’argomento più dibattuto nel corso del Consiglio comunale di lunedì scorso. Il consigliere di “Gente Comune” Fabio Gualandris, considerando la situazione, aveva persino proposto di riportare (per la terza volta) il tema in commissione per giungere a una proposta condivisa, ma la maggioranza ha preferito procedere con la discussione.
«Questo regolamento - ha introdotto il sindaco Daniele Esposito - si rende necessario per gestire in modo uniforme gli immobili di proprietà comunale sul nostro territorio, che intendiamo assegnare alle associazioni. Oggi ci sono pochi contratti in essere, molti scaduti o occupazioni senza titolo, con discrepanze sul pagamento delle utenze. Molti spazi ora si sono liberati, dopo la realizzazione della nuova scuola unificata. Il regolamento prevede un uso temporaneo o prolungato con contratto di locazione sei più sei, con coperture assicurative, nonché una procedura di evidenza pubblica con criteri per l’assegnazione degli immobili (tra cui l’iscrizione all’albo delle associazioni). I canoni sono di 500 o 600 euro all’anno, a seconda della metratura delle stanze, con la possibilità di richiedere l’uso promiscuo (più associazioni nella stessa stanza): questo per agevolare le associazioni, le quali dovranno farsi carico anche delle utenze. Il primo immobile che vorremmo porre a bando è l’ex scuola elementare, pronta all’uso».
I primi ad essere vagliati sono stati gli emendamenti presentati dal gruppo di minoranza “In Albino”. «Ci sono molte realtà del nostro territorio, come i gruppi informali, gli enti no profit, i gruppi di volontariato e gli stessi privati cittadini che fanno volontariato, che non sono formalizzate, ma il loro operato non ha prezzo».
Tutte le proposte di emendamento sono state respinte, ad eccezione di quella relativa alla possibilità di utilizzare gratuitamente gli spazi comunali ai fini della campagna elettorale (...)