Tutto a base di pesce

I primi cinquant'anni del ristorante La Caprese: a Mozzo con vista... su Capri

Bruno Federico è partito dall’isola dei sogni per aprire un ristorante alle Crocette, nel 1975: nel tempo la sua cucina ha sconfinato all’estero

I primi cinquant'anni del ristorante La Caprese: a Mozzo con vista... su Capri
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di Dino Ubiali

Il ristorante La Caprese, famoso in Italia (e non solo) per la sua cucina marinara, celebra i cinquant’anni dalla sua fondazione.

Era il lontano 1975 quando alle Crocette di Mozzo, nei locali della storica trattoria Dossi, ormai chiusa, Bruno Federico aprì la sua trattoria che in breve tempo assunse la connotazione che la contraddistingue da cinquant’anni: cucina a base di pesce, dall’antipasto ai secondi.

Federico nasce in quella che è chiamata “isola dei sogni”, Capri, nel 1954. Quarto di sei fratelli, sin dalla tenera età affianca il papà Errico, proveniente da una famiglia di viticoltori e pescatori del posto, nelle attività di ogni giorno.

«Da bambini si lavorava sempre - inizia il suo racconto Bruno - con la raccolta dei giunchi, la sistemazione del pescato. E poi il primo lavoro a dieci anni come “sguattero” al bar, alla marina grande al Bar Jolanda».

«La prima esperienza fuori dall’isola durante il Car, a Falconara Marittima, nei weekend o la sera in un albergo - prosegue Bruno -. Successivamente sono stato trasferito a Roma al Ministero della difesa: gestivo il bar interno al gabinetto del ministero. Il fine settimana ero libero quindi andavo nei locali, in sala o in cucina, come il Cavalieri Hilton o il ristorante La Cannaccia, tutti posti stellati».

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Senza contare le esperienze nella stagione invernale in Svizzera o in estate a Monaco di Baviera.

«Terminato il militare decido di trasferirmi da mia zia a Redona a Bergamo dove ero stato anche da piccolo negli anni ’50 con la nonna, e mi ero innamorato della città. Alcuni amici di Bergamo, conoscendo la mia esperienza nel settore della ristorazione, mi spronarono per aprire un locale e così acquistai la licenza a Mozzo».

All’inizio per Bruno fu complesso (...)

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