La nuova piattaforma ecologica di Bergamo accende il dibattito ad Azzano San Paolo
Posizioni diverse tra i residenti in paese sui social. Alcuni esprimono preoccupazione per traffico e inquinamento, altri ne difendono l’utilità
di Laura Ceresoli
Dopo una gara d’appalto indetta lo scorso 22 agosto, il Comune di Bergamo ha assegnato all'impresa Carba Srl di Soncino la realizzazione del centro di raccolta e del centro del riuso. Sorgeranno tra via Zanica e via Cremasca, al confine con Azzano San Paolo, su un’area di proprietà di Unareti che ha ceduto gratuitamente il terreno a Bergamo.
Il 6 novembre la giunta di Elena Carnevali ha approvato la delibera che ratifica il contributo di 3,5 milioni di euro proveniente dal Pnrr e Cassa depositi e prestiti. I lavori potranno partire solo dopo l’ottenimento del co-finanziamento del mutuo, indicativamente entro la prima metà di dicembre, e dovranno essere completati entro la fine del 2026.
Un progetto di restyling
L’intervento fa parte di un’ampia operazione di riqualificazione urbana dell’area nota come “ex ecomostro”, già oggetto di demolizione. Al suo posto sorgeranno ora due edifici a destinazione produttiva e gli uffici di A2a e Aprica, affiancati da una piattaforma ecologica.
Trattative e compensazioni
L'area, di 4.900 metri quadrati, è stata individuata nel Piano di governo del territorio come ambito di trasformazione ed è stata oggetto di una complessa operazione urbanistica che ha coinvolto il gruppo A2A, l’impresa Vitali e i comuni confinanti di Orio al Serio e Azzano San Paolo che hanno negoziato a lungo per mitigare l’impatto del progetto. Dopo tre anni di dialogo, sono state concordate opere compensative, come la costruzione di una rotatoria tra via Cremasca e via Oberdan, attualmente in fase di realizzazione, per un costo di 1,2 milioni di euro, interamente a carico degli operatori economici coinvolti.
La comunità si divide
Come ogni intervento di vasta portata, anche questo progetto ha suscitato pareri contrastanti e preoccupazioni della comunità locale, accendendo un vivace dibattito sui social. Mentre alcuni residenti esprimono preoccupazione per il possibile aumento di traffico e inquinamento, altri ne difendono l’utilità.
Tra i critici, Mirella sostiene che l’opera non tenga conto della salute dei cittadini, già compromessa dalla vicinanza dell’aeroporto. Angelo lamenta che il parere del Comune di Azzano sia stato ignorato e definisce il progetto «uno spreco di denaro e un’aggiunta di inquinamento». (...)
Francesco Giuseppe. Tuttologo. O semplicemente grafomane?
Sig. Francesco Giuseppe, Le faccio una domanda: Lei dove abita??
Che novità. Tutti ecologisti, riciclatori, tutti bravi a parlare di non lasciare in giro plastica o rifiuti ingombranti e inquinanti, ma... non vicino a casa nostra. Perchè sai quanti problemi? Ridicoli. Tutte le zone hanno dei problemi con questo e quello, per questo o quello, basta lamentele. Certo le opere vanno fatte con logica, senza togliere parcheggi per esempio, per favorire altro, ma in questo caso si sistema un eco mostro costato milioni di euro.