Champions League: i premi legati ai punti, l'accesso agli ottavi e il record di gare giocate
I nerazzurri stanno facendo un grande percorso nella competizione continentale più importante e anche gli introiti lo dimostrano
di Fabio Gennari
Sono sempre i numeri a dare forma ai sogni. In questo caso, a quelli di Champions League. Tralasciando le cifre legate alla partecipazione che, tra una cosa e l'altra, assicurano alla Dea una cifra tra i 45 e i 50 milioni di euro (su base stagionale), ci sono un paio di altri indicatori che meritano grande attenzione e che sono legati solo e unicamente ai risultati. Quindi a ciò che si conquista in campo.
Ogni punto in classifica porta settecentomila euro alla squadra che lo conquista, quindi la quota raggiunta dalla Dea, attualmente a 8 punti, vale 5,6 milioni di euro. I mancati successi contro Arsenal e Celtic, a Bergamo, pesano per altri 3,2 milioni. Soldi preziosi che, messi tutti assieme, valgono parecchio. E anche in tema di passaggio del turno, detto che ogni posizione che scalata vale 275 mila euro in più (il primo prende 36 volte quel "gettone") ci sono differenze pesanti per chi arriva, ad esempio, ottavo o nono.
La qualificazione agli ottavi di finale (immediata per le prime otto in classifica a fine gennaio) vale 11 milioni di euro, mentre il passaggio ai play-off (dalla nona alla 24ª posizione) paga "solo" 1 milione. Chiaro che superare i play-off e andare agli ottavi porta 1 milione in più, ma si tratta di un passaggio rischioso perché, in caso di eliminazione, vale ben 10 milioni di euro in meno.
La Dea, tra l'altro, contro lo Young Boys giocherà la gara numero 28 della sua storia in Champions: con l'Europa League a quota 27 (partite giocate), il massimo torneo continentale diventerà il più "partecipato" della storia atalantina.