Tre mesi di partite, la grande conferma del tridente De Ketelaere-Retegui-Lookman
Là davanti, la formazione di Gasperini ha tante soluzioni e spesso scende in campo con tre attaccanti che fanno la differenza
di Fabio Gennari
Ademola Lookman (8 gol e 6 assist in tutte le competizioni), Mateo Retegui (11 gol e 3 assist) e Charles De Ketelaere (2 gol e 6 assist) sono l'emblema dell'Atalanta che, tra Italia ed Europa, ha messo a segno 36 reti in 17 partite (12 di A, 4 di Champions e la Supercoppa Europea con il Real Madrid). Un rendimento pazzesco, una media superiore alle marcature a gara che, senza pali, traverse e rigori sbagliati, avrebbe potuto essere già oltre quota 40. In così poco tempo.
Nella passata stagione le partite più emozionanti hanno spesso coinvolto tutti gli attaccanti, la finale di Dublino è stata giocata con De Ketelaere, Lookman e Scamacca, ma è evidente che quel giorno, mancando de Roon, Gasperini abbia scelto di arretrare Koopmeiners in mezzo al campo.
Da questa stagione, senza l'olandese, c'è Samardzic che ancora deve prendersi del tutto la Dea e intanto abbiamo avuto la possibilità di ammirare davvero il tridente.
A Stoccarda, ad esempio, Gasperini ha scelto questo schieramento a inizio ripresa e la squadra ha vinto la partita. Altre volte, spostando qualche uomo si è arrivati allo stesso risultato (vedi Lecce, pur con interpreti diversi, visto che c'era Brescianini) e forse, in fondo, è anche giusto così: l'Atalanta è votata all'attacco per vocazione e scendere in campo con tanti attaccanti è un bene per lo spettacolo, per i risultati e per la gioia della gente.