A Torre Boldone, in via Lombardia, spunta una nuova antenna. E il Comune è impotente
Preoccupazione tra i residenti davanti al parco Montalcini. La struttura servirà per la telefonia, una potenza di oltre 20 W
di Andrea Carullo
C’è preoccupazione tra i condomini di via Lombardia, proprio davanti al parco Rita Levi Montalcini a Torre Boldone. Da un giorno all’altro, infatti, a pochi passi dalle abitazioni sono cominciati i lavori per l’installazione di un’antenna di telefonia con potenza superiore ai 20 W su un terreno privato.
Il tutto è però partito senza che nessuno venisse avvisato, senza che nessuno ne sapesse nulla, nei primi momenti senza nemmeno sapere di che cosa si trattasse, ovviamente portando con sé preoccupazioni e disagi proprio a causa dei lavori.
C’è già chi accusa le amministrazioni, che però in questo caso non hanno alcun potere. Lo ha spiegato la sindaca, Simonetta Farnedi: «L’amministrazione non può vietare queste installazioni se avvengono su suolo privato».
Lo ha ribadito l’ex sindaco, Luca Macario: «Se su suolo privato, non sono autorizzazioni che possono essere rilasciate dalla giunta».
Lo ha infine confermato l’ufficio tecnico, che ha anche aggiunto: «Per legge questi interventi sono stati dichiarati di pubblico interesse e, una volta che rispettano i limiti di emissione elettromagnetica, non possiamo negare il loro posizionamento nelle proprietà private».
Niente da fare quindi, l’antenna è in regola; c'è e si farà nonostante le lamentele di chi vive nel quartiere. Non a caso è continuato a serpeggiare il malcontento tra diversi condomini: «Viviamo qui da tanti anni e siamo preoccupati per la realizzazione della nuova antenna per l’emissione di onde per servizi telefonici. In particolare pensiamo al potenziale impatto sulla salute e sul benessere della nostra comunità».
Aggiungono: «Riteniamo sia fondamentale avere prontamente dalle autorità preposte informazioni chiare (...)
Se veramente le onde elettromagnetiche emesse da queste antenne fanno male alla salute e in che modo, (forse) lo sapremo fra decenni quando ne avremo dappertutto e, nel caso, sarà tardi. Un po' come gli OGM e tante altre cose che oggi sono "di pubblica utilità". Pensiamo all'eternit, per fare un nome. Che ci possiamo fare? Sembra che l' unica risposta sia il fatalismo ...