Charles De Ketelaere è un campione. Chi lo ha bocciato ha preso un grande abbaglio
A Berna il belga ha sfoderato una prestazione super e il rendimento stagionale è finora di altissimo livello. Godiamoci questo gioiello
di Fabio Gennari
La tendenza, quando si parla di attaccanti e più in generale di uomini che giocano con l'obiettivo di fare gol, è quella di misurare. Confrontare. Incrociare. Numeri, statistiche, proiezioni.
Tutto vero, lo facciamo anche noi. Poi però, sulla strada del calcio, trovi interpreti che prendono il pallone e ti dimostrano che c'è modo e modo di fare le cose. Ti fanno vedere che la palla non è solo uno strumento, ma la chiave che fa sognare milioni di tifosi.
Charles De Ketelaere a Berna ha fatto 2 gol e 3 assist e la storia dice che mai nessuno in Champions aveva registrato numeri simili in 90 minuti. È il quarto di sempre, insieme a Neymar, Gnabry e Haaland, a entrare in 5 gol nella stessa gara della massima competizione europea.
La verità è che questi numeri sono una conseguenza, la normale espressione di un ragazzo del 2001 che è semplicemente un campione. Ha classe, tecnica, forza e inventiva, ogni volta che scende in campo hai l'impressione che sappia cosa fare, quando farlo, come farlo e perché farlo. Una partita di CDK dal vivo è un'esperienza, ti cattura e ti fa sognare.
La riflessione che viene, tuttavia, è questa. Detto che a Bergamo siamo tutti felici ed entusiasti che un giocatore così abbia accettato di venire a Bergamo, va detto anche che non tutti i ragazzi maturano nello stesso momento e con lo stesso approccio. Qui, magari con la conquista dell'Europa League a fare da propellente sul piano mentale, ci sta che Carletto (come lo chiamano i tifosi) si senta a casa e dia il 110 per cento. Ma ci sta anche che il meglio debba ancora venire. Chi ha bocciato la sua prima esperienza in Italia è molto probabile che abbia preso un abbaglio di proporzioni incredibili. E intanto ce lo godiamo all'ombra di Città Alta.
Basta che non me lo vendano domani