Martina Greta vince il Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte: al centro meraviglia e natura
A lei il riconoscimento dedicato a curatori under 30. Ha colpito il suo progetto espositivo dal titolo "Fossi io teco; e perderci nel verde"
È stato un voto unanime quello che ha assegnato a Greta Martina e al suo progetto espositivo Fossi io teco; e perderci nel verde la dodicesima edizione del Premio Lorenzo Bonaldi per l'Arte-EnterPrize.
L'importante riconoscimento internazionale, dedicato a curatori under 30, ideato dalla Gamec nel 2003, voluto da Lorenzo Bonaldi e con il sostegno del Gruppo Bonaldi, è stato consegnato alla giovane da una giuria, presieduta dal Direttore della Gamec Lorenzo Giusti e composta dall'artista Isaac Julien e da Alia Swastika, Direttrice della Biennale di Jogja e co-curatrice della 16a Biennale di Sharjah.
Il progetto
Fossi io teco; e perderci nel verde è un invito a riscoprire il legame con la natura attraverso la meraviglia, la cura e la responsabilità. Traendo ispirazione dagli scritti di Aldo Leopold e di Giovanni Pascoli, il progetto incoraggia un abbandonarsi al verde, articolandosi tra opere, laboratori e performance negli spazi espositivi della Gamec e nei dintorni di Bergamo.
Gli artisti
L'esposizione coinvolge gli artisti: Attila Faravelli (1976, Italia); Enrico Malatesta (1985, Italia); Felicity Mangan (1978, Australia); O Thiasos TeatroNatura: Sista Bramini (1958, Italia), Camilla Dell'Agnola (1987, Italia), Nora Tigges (1973, Italia); Umberto Pellini (1995, Italia); Nicola Ratti (1978, Italia); Lorenzo Silvestri (1999, Italia); Valentina Viviani (1991, Argentina).
La natura
A colpire la giuria è stata «la cura del progetto nel porre enfasi sugli aspetti di partecipazione e responsabilità nel rapporto tra le comunità naturali umane e non umane». Spiegano: «La curatrice ha integrato in maniera puntuale il concept del suo progetto con il programma biennale Pensare come una montagna, nell'ambito del quale è inserito, proponendo workshop e performance scanditi per tutta la durata della mostra e ospitati in varie località del territorio bergamasco».
Il legame con Bergamo
La giuria ha inoltre premiato la collaborazione della curatrice con gli artisti coinvolti, invitati a confrontarsi con il contesto della città di Bergamo e del suo territorio, e a realizzare nuove opere concepite appositamente per la mostra e per il museo. Infine, la giuria ha riconosciuto l’originalità del riferimento di partenza del progetto: un verso di Giovanni Pascoli, poeta italiano dell’Ottocento, che invita a rallentare e a stupirsi della natura per ritrovare il senso di meraviglia infantile nei confronti del mondo, filtrato attraverso la prospettiva di una consapevolezza e di una responsabilità più profonde, proprie dell’età adulta.