di Fabio Gennari
C’è entusiasmo nella Capitale. Da Roma, nelle ultime ore, rimbalzano tante voci che certificano la fiducia per una squadra che a Londra ha strappato un punto all’ultimo istante con Hummels giocando con coraggio dopo una prova come quella di Napoli decisamente incolore. Questo chiedono i tifosi alla formazione di Ranieri, la voglia di andare avanti e di attaccare senza stare troppo dietro e subire, inevitabilmente, le mareggiate avversarie, ovvero gli attacchi delle altre squadre.
Il clima, quando i 60mila dell’Olimpico spingono, è spesso complicato. Si tratta di un fattore di pressione per i protagonisti in campo da considerare e che può incidere sui padroni di casa, sugli avversari e pure sugli arbitri. Poi però basta analizzare quanto fatto dalla Dea anche solo nella passata stagione e si trovano impianti anche molto peggiori di quello della Roma da cui la squadra orobica è uscita a testa altissima.
L’Atalanta di Coppa ha vinto a Liverpool 3-0 con lo stadio pieno, ha vinto a Lisbona 2-1 con lo stadio che spingeva da matti ed è uscita indenne (1-1) dall’inferno di Marsiglia. Non è mai facile ma non si può nemmeno dire che l’Atalanta non sappia come si fa. E allora andiamoci, all’Olimpico. Per vedere la Dea che si misura con la Roma di Ranieri e con la spinta del suo pubblico. Che un po’ inciderà, certo, ma che alla fine non potrà fare gol. Per quelli ci sono già i 13 nerazzurri che in stagione hanno timbrato il cartellino.