Il Tribunale di Bergamo dà ragione ai lavoratori di Cividate e condanna Amazon
Tensioni già da luglio, quando in occasione dei Prime Days non era stata concessa un'assemblea. Filt Cgil ha citato in giudizio l'azienda
Una sentenza pressoché storica: Sergio Cassia, giudice del Tribunale di Bergamo sezione lavoro, ha condannato Amazon a risarcire per 3.800 euro la Filt Cgil, che aveva citato l'azienda in giudizio lo scorso luglio.
Le prime avvisaglie di una rottura tra sindacato e colosso risalgono al 16 luglio quando, come riportano i colleghi di PrimaTreviglio, l'azienda di logistica aveva negato a Filt Cigl uno spazio all'interno dello stabilimento di Cividate per tenere un'assemblea, rinviandola alla settimana successiva.
Il motivo era legato al fatto che, in quei giorni, sul portale di e-commerce si stavano svolgendo i Prime Days, giorni di sconti particolarmente intensi per vie dell'incremento di ordini da parte degli utenti. Per questo motivo, sindacato e lavoratori avevano indetto uno sciopero di 24 ore tra il 17 e il 18 luglio, nel bel mezzo delle giornate promozionali.
Filt Cgil ha quindi citato Amazon in giudizio. La richiesta riguardava «La cessazione dei comportamenti illegittimi denunciati e il riconoscimento dei diritti dei lavoratori partecipanti alle assemblee al pagamento integrale della retribuzione per le ore medesime».
La sentenza del Tribunale dà ragione ai lavoratori
Mercoledì 4 dicembre è arrivata la sentenza dal Tribunale di Bergamo, che ha dato ragione al sindacato e quindi ai lavoratori. «Il Giudice del Lavoro ha accertato il carattere antisindacale del comportamento tenuto il 16 luglio 2024 da parte di Amazon Italia Logistica s.r.l., consistente nell’impedimento all’esercizio del diritto di assemblea sindacale - si legge nella sentenza - condanna Amazon Italia Logistica s.r.l. a pagare a Filt Cgil la somma di 3.800 euro oltre a contributo forfetario a titolo di spese e compensi professionali».
Filt Cgil ha espresso grande soddisfazione per la sentenza. «Il 16 luglio scorso Amazon aveva costretto i suoi dipendenti a riunirsi sul marciapiede, aveva impedito l'accesso ai locali aziendali ai dirigenti sindacali, ma non solo: ha anche trattenuto a titolo di "assenza ingiustificata" l'ora che i dipendenti hanno trascorso in assemblea. Il Tribunale con questa sentenza fa giustizia rispetto a un diritto che non può essere subordinato alle pretese aziendali, i lavoratori hanno solo dieci ore all'anno di assemblea retribuita e di quelle ore possono fare quello che credono».
La replica di Amazon
«Prendiamo atto della decisione del giudice. Stiamo valutando con attenzione le motivazioni alla base di questa decisione, e tutte le opzioni legali a nostra disposizione, inclusa la possibilità di presentare reclamo - è la replica di Amazon -. Ci teniamo a sottolineare nuovamente che Amazon rispetta le normative vigenti in tutti i Paesi in cui opera e che a Cividate non c’è stata alcuna volontà di impedire lo svolgimento dell’assemblea, ma una richiesta di spostamento di pochi giorni dovuta alla concomitanza della settimana del Prime Day (15-21 luglio) la cui data era stata già comunicata il 22 maggio».
Più di 1000 lavoratori e gli scioperanti sono uno sparuto numero di gente che paga l'1% dello stipendio mensile d'iscrizione sindacale per ricevere 3.800 euro di rimborso oltre ad essere una minoranza non si rendono conto di contrastare realtà che investono piu' di 20 miliardi l'anno(1%del pil nazionale) ovvio per guadagnarci ma permettono lavoro e retribuzioni i sindacati dimostrano una volta di più il loro mero ruolo di rompipalle che si arricchiscono sul lavoro altrui percependo rendite fisse e dando in cambio solo propaganda antisocietaria
Sindacati morti di fame per 3.800 euro