Violenza domestica

Donna picchia e perseguita il marito: scatta il divieto di dimora a Dalmine

La 39enne, destinataria in passato di un divieto d'avvicinamento più volte ignorato, l'ha aggredito anche davanti alla caserma dei carabinieri

Donna picchia e perseguita il marito: scatta il divieto di dimora a Dalmine
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Un uomo di Dalmine, maltrattato dalla moglie, ha passato dei mesi da incubo, con la donna che lo perseguitava ovunque andasse, pedinandolo costantemente in macchina. Quando in un'occasione si è fermato davanti alla caserma dei carabinieri per chiedere aiuto, è scesa e lo ha picchiato davanti ai militari.

Un caso davvero grave quello accaduto nella cittadina, che ha portato lo scorso 9 dicembre a un divieto di avvicinamento e di dimora nei confronti della stalker violenta, una 39enne del posto.

Maltrattamenti e persecuzioni

La donna, incensurata, era stata denunciata nello scorso mese di aprile dal compagno al culmine di una serie di maltrattamenti e violenze fisiche, avvenute all'interno delle mura domestiche e per giunta alla presenza della figlia minore dell’uomo e del figlio minore della coppia. Il marito aveva richiesto già in passato più volte l’intervento dei militari per sedare liti con la consorte.

In quell'occasione, l’uomo era dovuto ricorrere a cure mediche all'ospedale di Zingonia e aveva deciso di sporgere querela nei confronti della moglie, alla quale si era imposto il divieto di avvicinamento. Un provvedimento che lei aveva numerose volte ignorato, con atti persecutori nei confronti del dalminese, rendendogli la vita impossibile e costringendolo a cambiare le sue abitudini di vita, provocandogli un continuo stato d’ansia.

L’ex compagna, in più occasioni, si era infatti presentata sul posto di lavoro, nei luoghi che frequentava nel tempo libero o davanti all’abitazione dei suoi genitori, pedinandolo in più occasioni in auto, sia a Dalmine che nei comuni vicini.

Aggredito davanti alla caserma

Il momento culminante è stato però lo scorso mese di novembre quando lui, resosi conto della presenza della donna che, per l’ennesima volta, lo seguiva a bordo della propria auto, si era diretto alla stazione dei carabinieri di Dalmine. Subito dopo essere sceso dal mezzo ed aver citofonato all’ingresso della caserma, però, lei lo aveva aggredito alle spalle, colpendolo con schiaffi e pugni e fermandosi solo grazie all’intervento dei militari.

Dopo l'accaduto, documentato dai filmati di videosorveglianza della stazione, la Procura ha ottenuto dal gip l’emissione del divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai suoi familiari, nonché al luogo di lavoro ed ai posti da lui frequentati, con l’applicazione del braccialetto elettronico. L'indagata non ha però dato il suo consenso al dispositivo, per cui la misura è stata aggravata dal divieto di dimora a Dalmine.

Commenti
Michele

Spesso la MOGLIE considera il padre dei suoi figli L'UOMO, dovrebbe invece considerarlo il MARITO, ed agire di conseguenza. Eminenti persone hanno scritto del rapporto tra marito e moglie, che non è più quello tra UOMO e DONNA

Michele

La domanda è: perché usare il termine "femminicidio", quando il termine "omicidio" sta ad indicare l'uccisione di un essere umano? La risposta potrebbe essere: per rovinare la famiglia, istituzione su cui si fonda la società italiana? Quale risposta date?

Francesco Giuseppe

Allora non sono solo gli uomini, i cattivi. Settimana scorsa l'omicidio di un marito da parte della moglie, oggi questo...

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