Braccia incrociate

Sciopero alla Italian Cable di Bolgare, critiche al vicepresidente di Confindustria Bergamo

Al centro della protesta i turni da concordare e le ferie da rispettare: «Ci saremmo aspettati che Paolo Rota promuovesse nella sua azienda gli stessi principi di cui si fa portavoce a livello associativo»

Sciopero alla Italian Cable di Bolgare, critiche al vicepresidente di Confindustria Bergamo
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Per tutta la giornata di oggi (17 dicembre) e fino alle 6 di domattina, i sindacati Femca Cisl, Filctem Cgil e Rsu hanno proclamato l’astensione dei lavoratori, come primo “avviso” per la direzione dello stabilimento di Bolgare della Italian Cable Company Spa, azienda produttrice di cavi elettrici per grandi commesse che occupa circa trecento persone.

Nelle scorse settimane era già stato proclamato lo stato di agitazione e, dalle 5.30 di questa mattina, numerosi lavoratori si sono dati il cambio per dar vita al presidio davanti ai cancelli dello stabilimento in via Francesca. Fino al turno del pomeriggio, l’adesione allo sciopero ha toccato punte del settanta per cento, comunicano Massimiliano Torri (Femca Cisl) e Matteo Trabucco (Filctem Cgil).

I sindacalisti spiegano: «Le riunioni avute con l’azienda non hanno prodotto risultati apprezzabili. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la rottura del tavolo di trattativa sul cambio di orario a 21 turni, in aggiunta all’ennesima mancanza di serietà nei confronti dei dipendenti del reparto BU Connessioni. La produzione è in ritardo con alcune importanti consegne di lavoro e la direzione ha richiesto il ciclo continuo su un paio di macchine dove vengono coinvolte 15 persone. Ma su questo punto non si riesce a trovare l’accordo riguardante la turnazione e la calendarizzazione delle ferie, che l’azienda vorrebbe conteggiare nei turni di riposo».

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I sindacati continuano: «Tutti i lavoratori chiedono il rispetto del Contratto collettivo nazionale di lavoro e delle normative vigenti. Inoltre, richiediamo che l'azienda si impegni a risolvere i problemi, segnalati da anni, che hanno portato a questa decisione aziendale. Ricordiamo che ogni decisione presa dall’azienda per una singola competenza in stato di conferma va poi a incidere su tutte le altre competenze aziendali. Su questo si è consumata la rottura della trattativa. Ora, con le azioni di sciopero vogliamo riportare la discussione in ambiti rispettosi del Ccnl e delle aspettative e dei diritti dei lavoratori».

Torri e Trabucco concludono: «Siamo rammaricati, perché ci saremmo aspettati che Paolo Rota, in qualità di vicepresidente di Confindustria Bergamo con delega alle relazioni sindacali e alla
contrattazione, promuovesse all'interno della sua azienda gli stessi principi di cui si fa portavoce a livello associativo».

Commenti
Anonimo

70% di adesione????? Probabilmente è stato aggiunto uno zero di troppo! 🤣🤣🤣🤣🤣🤣

Giacomo Spataro

Che siamo alle solite... SI PREDICA BENE MA SI RAZZOLA MALE... Come sempre.

Anonimo 2

È proprio vero che c'è molta gente che da fiato alle trombe ascoltando solo una campana. E non parliamo dei leoni da tastiera anonimi. Forse sarebbe meglio, prima di scrivere, avere la piena conoscenza della situazione. Un'azienda con oltre 60 anni di storia, con un ottimo welfare e la certificazione di parità di genere dovrebbe essere trattata meglio. Ho lavorato in altre aziende dove non si ricevono trattamenti di questo livello. Provate. E per paura di ritorsioni, resterò anonimo anch'io.

Giovanna D’Arco

In un momento in cui il lavoro scarseggia a livello nazionale e l’economia è in bilico, avere tanto lavoro è un’opportunità che tanti vorrebbero. Ma qualcuno non capisce quello che succede attorno a noi.

Stefania

Quest’azienda è finita addirittura come tra le 10 innovative della provincia, ma … siamo sicuri? A me non sembra. Io non porterei mai il mio curriculum li dentro, prima di tutto i diritti dei lavoratori.

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