C'è anche una raccolta fondi

La commovente lettera a Babbo Natale di Cristina, mamma di Stezzano che lotta contro il dolore

A 44 anni, vive con la minaccia di due aneurismi nel cervello e il morbo di Crohn. «Sotto l’albero vorrei tanta felicità. Non per me, ma...»

La commovente lettera a Babbo Natale di Cristina, mamma di Stezzano che lotta contro il dolore
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di Laura Ceresoli

Una lettera a Babbo Natale, scritta con il cuore in mano, si è trasformata in un potente appello alla solidarietà. Cristina Begnigna, una mamma di Stezzano di 44 anni, racconta in poche righe la sua battaglia quotidiana contro il dolore, la malattia e le difficoltà economiche.

Lo scorso 8 marzo, è sopravvissuta miracolosamente a tre aneurismi cerebrali nell’emisfero destro e ora vive con la minaccia di altri due aneurismi nel lato sinistro del cervello, che potrebbero scoppiare in qualsiasi momento. Come se non bastasse, le è stato recentemente diagnosticato il morbo di Crohn, una malattia cronica debilitante.

La raccolta fondi

Cristina, che non ha un lavoro stabile, affronta spese mediche ingenti e una vita che non lascia spazio alla tranquillità. Per questo ha lanciato una raccolta fondi sperando nell’aiuto della comunità per coprire le cure necessarie e garantire un futuro ai suoi due figli, Mirko di 10 anni e Aurora di 7. Oltre alla raccolta fondi, Cristina cerca di guadagnare vendendo le sue creazioni artigianali tramite la pagina Facebook “Una mente con le ali”.

Cristina ha quindi deciso di inviare alla nostra Redazione la lettera che ha scritto a Babbo Natale, offrendo uno spaccato della sua vita fatta di sacrifici e resilienza: «Sicuramente quest'anno non sono stata buona, almeno non con me stessa. Mi sono annullata per dare amore e ogni cosa pur di regalare sorrisi. Ho urlato, a volte anche troppo, con i miei bimbi mentre cercavo di essere presente come mamma, occupando anche altri ruoli quando ce n'era bisogno. La pazienza non è sempre rimasta nei suoi limiti, ma penso di meritarmi anch'io qualche dono, almeno lo spero».

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«Vorrei un pulsante "pausa"...»

Tra i regali richiesti, Cristina sogna oggetti che possano alleviare le sue fatiche quotidiane: un aspirapolvere ultrapotente «per aspirare via non solo la polvere ma anche la negatività che mi affligge»; delle cuffie Bluetooth invisibili «per ascoltare musica rilassante senza sbottare»; un elettrodomestico che cucini al posto suo nei momenti di maggiore debolezza. Ma dietro le richieste pratiche si cela un desiderio più profondo: «Mi servirebbe un Gps per ritrovare il corpo che avevo prima degli aneurismi e del morbo di Crohn. Non per piacere agli altri, ma per sentirmi bella e importante per me stessa. Mi manca essere me stessa, non una guerriera costante. Mi manca rivedere l’amore nei miei occhi e in quelli di chi mi circonda, alimentato da attenzioni e gesti che ti riempiono il cuore. Vorrei un pulsante "pausa", da premere quando le fatiche quotidiane diventano insostenibili o quando i dolori raggiungono il massimo. Per quei giorni che iniziano al mattino e non sai mai quando finiranno».

«Felicità per i miei figli»

Cristina ogni giorno nasconde suo malgrado il dolore dietro un sorriso: «Alla domanda “Come stai?” rispondo sempre: “Benissimo, una favola, sarebbe un peccato lamentarsi”». Eppure, il suo desiderio più grande non è per sé: «Sotto l’albero vorrei tanta felicità. Non per me, perché la felicità l’ho persa insieme alla mia dignità. La desidero per i miei figli, che sono la mia ancora in questa umile vita».

La storia di Cristina è una testimonianza di forza e speranza, ma anche un grido d’aiuto. Con la sua raccolta fondi e le sue creazioni artigianali, si appella al buon cuore della gente per cercare di costruire un futuro per i suoi figli, nonostante le avversità. «Quest'anno - conclude - conto su di te Babbo Natale per riuscire a essere una mamma un po' meno stanca, più rilassata e in forma. Ma soprattutto una mamma che pensa a se stessa, senza portare colpe che non ha e senza credere più in qualcosa che non esiste, come la me di una volta».

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