De Ketelaere e la serata perfetta: i numeri fanno impressione, le giocate ancor di più

di Fabio Gennari

C'è qualcosa di speciale in Charles De Ketelaere. Il modo in cui accarezza il pallone, gli occhi che cercano sempre la traccia giusta, quella che nella sua testa nasce prima. Molto prima.

Diventa complicato commentare una prestazione come quella contro l'Empoli, perché il classe 2001 belga è stato talmente importante da essere quasi totale. Controllate bene: segna il primo gol, mette sulla testa di Djimsiti e Kolasinac i palloni andati sul palo, serve a Zaniolo il pallone dell'assist per Lookman, sfiora il gol a inizio ripresa con quel cross tagliato, costringe Vasquez alla parata sul colpo di testa e poi dipinge il 3-2.

I numeri dell'ex Bruges - ma anche ex Milan, esperienza per cui non vale nemmeno più la pena spendere parole pensando alla cessione (in due anni) avvenuta verso la Dea - sono clamorosi. In questa stagione siamo a 10 gol e 9 assist in 24 presenze, complessivamente con l'Atalanta De Ketelaere ha segnato 24 gol e servito 20 assist in 74 presenze. Cioè, tradotto per i meno avvezzi alla matematica, questo ragazzo è entrato in 44 gol giocando 74 volte (dall'inizio o dalla panchina). Semplicemente incredibile.

Quello che vien da dire, vedendolo giocare, è che davvero siamo di fronte a un campione. Un elemento per cui oggi si continuano a cercare paragoni (il più gettonato è quello con Ilicic), ma più passano le partite e maggiore è la forza con cui si fa strada una nuova visione delle cose, quella che probabilmente emoziona davvero: un giorno, forse nemmeno troppo lontano, Charles De Ketelaere non sarà il "nuovo qualcuno", ma semplicemente Charles De Ketelaere. Ovvero, un campione.