Il sorriso di Maria Stefania di Treviolo: «Col trapianto sono rinata: vivo di piccole cose»
L'Aido locale compie 50 anni: tra le testimonianze più importanti c’è quella della vicepresidente, trapiantata di fegato e di reni
di Monica Sorti
L’Aido di Treviolo ha chiuso un 2024 ricco di eventi, in cui l’associazione ha festeggiato i cinquant’anni dalla sua fondazione. Cinquant’anni in cui il messaggio dell’importanza della donazione viene trasmesso con forza, costanza, impegno e determinazione.
Tra le testimonianze più importanti di come il donare e il ricevere possano cambiare la vita, c’è quella di Maria Stefania Brinci, per tutti Stefania, trapiantata di fegato e di reni, la vicepresidente di Aido Treviolo che ci ha fatto un grande regalo, quello di raccontarci la sua storia.
«Ho scoperto la mia malattia da grande, dopo aver avuto il primo figlio a 29 anni. Avevo qualche disturbo, ho fatto l’ecografia e da lì è emerso che avevo calcoli ai reni e al fegato. Ho cominciato a indagare finché ho scoperto di avere il rene policistico».
I reni di Stefania avevano cominciato a perdere la loro funzionalità, il fegato era diventato molto grande, arrivando a riempire l’addome e a quel punto faticava parecchio, perché ne soffrivano i polmoni e non aveva fiato, anche se respirava in autonomia.
«Facevo fatica a fare tutto, anche a stare seduta. Vivevo tra la poltrona, il letto e il divano, per riuscire a respirare. A poco a poco cominciavo a perdermi le cose basilari della vita e alla fine stavo sempre peggio».
Stefania aveva bisogno di aiuto per fare tutto. «Il mio cagnolino era il mio infermiere, mi stava sempre appresso. È rimasto con me fino a quando (...)