Cellulari e droga lanciati all'interno del carcere di Bergamo: si visionano le telecamere
Erano all'interno di due contenitori: uno è finito sul muro di cinta, l'altro è atterrano in un'area esterna dove passano i detenuti
Cellulari con Sim, caricabatterie e sostanze stupefacenti per qualche decina di grammi. Questo il contenuto di due contenitori lanciati mercoledì 8 gennaio da ignoti all'interno del carcere di via Gleno, a Bergamo: uno dei due è rimasto bloccato sul muro di cinta, l'altro è invece atterrato nelle aree esterne, in un'area dove i detenuti transitano.
Al vaglio le immagini delle telecamere
A trovarli sono stati gli agenti della polizia penitenziaria. Sono state quindi avviate le verifiche per risalire non solo a chi, a notte fonda, abbia lanciato i due contenitori, ma anche a chi erano diretti all'interno del carcere. Anche la Procura di Bergamo è stata informata.
Al vaglio degli agenti le immagini riprese dalle videocamere di sorveglianza installate in zona. Secondo le prime informazioni, in ogni caso, i due contenitori sarebbero stati lanciati a mano - e forse è anche questo il motivo per cui uno dei due ha fallito, finendo sul muro di cinta anziché per terra.
All'interno, come anticipato, c'erano cinque telefoni cellulari dotati di SIM, altrettanti caricabatterie e un sacchetto con all'interno droga (qualche decina di grammi) e un panetto di hashish.
Sia il Sinappe, il sindacato nazionale autonomo della polizia penitenziaria, che il coordinatore nazionale del Dipartimento carceri e polizia penitenziaria Antonio Fellone (Lega) si sono congratulati con gli agenti per l'attività svolta.