I Percassi al Corriere: «Esiste uno stile Atalanta. Se ne vale la pena, interverremo in attacco»
Tanti spunti interessanti, la conferma che se si farà qualcosa sarà nel reparto avanzato e la spiegazione dei valori su cui si fonda la società nerazzurra
di Fabio Gennari
Lunga intervista di Antonio e Luca Percassi sul Corriere della Sera edizione nazionale. L'occasione è stata la celebrazione delle 800 partite con 350 vittorie da presidente dell'Atalanta, gli spunti poi, come sempre in queste situazioni, non mancano e ci sono alcuni dettagli che rendono la chiacchierata molto interessante sia per il passato (si è tornati sull'ingaggio del Gasp) che per il presente (Barcellona e dintorni) e il futuro (mercato di gennaio e non solo). Quello che emerge, però, è quanto l'ambiente atalantino sia sempre più forte e coeso. Con un progetto chiaro che continua nel tempo.
«800 partite sono proprio tante. Quando giocavo, negli anni '70, il primo stipendio da 700 mila lire che ricevetti a casa fece sobbalzare tutti - ha raccontato il presidente -. Poi le cose sono cambiate e sono diventato presidente. Una partita speciale? Vorrei rivivere il 3-0 di Liverpool, una partita fantastica in uno stadio incredibile. Uscendo dal campo, i tifosi avversari hanno applaudito a lungo i nostri ragazzi, vi rendete conto? Mi sono detto: ecco, questa è la vera essenza del calcio. La partita che vorrei rigiocare invece è molto recente: il 2-3 con il Napoli. Meritavamo almeno il pareggio. Ma certi errori si pagano… Proprio non mi è andata giù».
Il figlio Luca, ad della società orobica, ha spiegato invece lo stile Atalanta: «I principi sono quelli di Zingonia: rispetto e dedizione al lavoro. Vale prima di tutto per i ragazzi, anche se le dinamiche sono sempre più complesse: sono assediati dai procuratori fin da piccoli. Ma vale anche per la prima squadra. Un esempio in positivo è Charles De Ketelaere. Il giorno che è arrivato aveva una miriade di agenti e consulenti: ne abbiamo contati tredici, una cosa mai vista. Lui stava zitto e ascoltava. Finché gli abbiamo detto: “Charles ti fidi di noi?”. “Sì”. “Allora firma, se no non arriviamo mai in fondo”. E lui ha firmato. Ecco, noi abbiamo bisogno di ragazzi così. Koopmeiners? Ha sbagliato proprio atteggiamento. Ha scansato perfino la finale di Supercoppa europea con il Real. Non c’era bisogno che arrivasse a tanto. Gliel’abbiamo detto chiaro: hai sbagliato! È anche un fatto di gratitudine».
Su Gasperini e il mercato, altre indicazioni importanti per il futuro della Dea. «Con Gasperini ormai ci conosciamo. Ci sono momenti faticosi? Sono situazioni che capitano in una famiglia. Ci vogliamo bene e le superiamo», dice Antonio. Luca, sorridendo, aggiunge: «Sì, ma tu hai la fortuna di venire solo il giorno del pre-partita, quando è tutto bello, tutto tranquillo…». Di nuovo Antonio, ridendo: «Già. E la settimana magari è stata un po’ vivace…».
Per la Dea, che ha una squadra di alto livello, cosa può accadere nel mercato di gennaio? In che reparto, eventualmente, si interverrà? «In attacco, come chiede Gasperini. Ma deve valerne la pena». A fine stagione, Lookman potrebbe partire? «Faremo di tutto per trattenerlo. Ma non deve restare controvoglia. In fondo, abbiamo sostituito Zapata, Muriel, Gomez...».
Se c era Antonio Percassi in difesa due dei gol del napoli non li segnavano, col cavolo che lukaku la prendeva.
I fondi sono la rovina delle aziende , comprese quelle sportive . Peccato che non si aiuti a livello leguslativo/burocratico/ economico le nostre aziende . Basterebbe eliminare il baraccone della burocrazia , cominciando dalla privacy , quanti costi e scartoffie ! In merito all'Atalanta , GRAZIE alla famiglia Percassi, a Gasperini e ai giocatori .
sono pienamente d'accordo con il Sig. Diego,aggiungo che i Bergamaschi sono unici per il rispetto al lavori ed ai vari componenti della squadra dai calciatori allo staff tecnico,GRAZIE per quello che state facendo FORZA ATALANTA MOLA MIA !!!!!!!!!!
Bergamaschi che amano la propria terra e la sua squadra di calcio maggiore. ( contano pure le altre sia chiaro) La squadra dovrà sempre restare di proprietà bergamasca.